Cirielli: “Il modello De Luca ha fallito, i cittadini l’hanno bocciato”

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Un dato lusinghiero a livello nazionale e decisamente soddisfacente nel salernitano. Così Edmondo Cirielli, questore uscente della Camera dei Deputati, commenta la vittoria nella notte in cui per la prima volta nella storia repubblicana, un partito di destra primeggia tra i consensi dei cittadini. Sono lontani i tempi della marginalizzazione dei lontani eredi del Msi: la leadership di Giorgia Meloni e l’alleanza con gli altri partiti del centrodestra, su tutti la Lega e Forza Italia, hanno contribuito ad un’affermazione senza precedenti della “fiamma”. Che, ora, nel salernitano, è “forte” di una delegazione parlamentare decisamente più vasta rispetto a quella del passato, oltre che di consensi riportati in misura decisamente superiore alle altre province della Campania, con l’elezione di Imma Vietri alla Camera dei Deputati nel collegio uninominale dell’Agro, di Antonio Iannone al Senato nell’uninominale che copre l’intero territorio salernitano, oltre che di una vastissima affermazione in quota proporzionale, che vedrà certamente eletto lo stesso Cirielli. Che, per esperienza politica ed istituzionale pregressa, potrebbe aspirare a divenire, certamente, uno dei membri del prossimo esecutivo, anche facendo leva sul rapporto di stima e condivisione che da sempre c’è stato tra l’ex numero uno di Palazzo Sant’Agostino con la leader della fiamma. Una speranza, per non dire una certezza, che, tuttavia, a margine dello spoglio, Cirielli ha smentito, commentando: “Per ora abbiamo pensato a far sì che Giorgia divenisse premier, non ai nostri interessi personali”

Fratelli d’Italia si conferma primo partito della coalizione. Nel salernitano si sono confermate le vostre attese?

“Innanzitutto il dato nazionale mi sembra straordinario: il partito passa dal 4,5% a doltre il 26%, aumentando di oltre venti punti percentuali. Fratelli d’Italia è largamente il primo partito della coalizione oltre che nazionale, ha più dei voti dei restanti partiti alleati sommati insieme. Sul piano salernitano non mi sembra che ci sia stato questo successo straordinario dei Cinque Stelle, che in occasione delle elezioni del 2018 si erano attestati al di sopra del 40%. Adesso, al Senato, si sono attestati all’incirca due punti sotto di noi. Sul piano locale penso che abbiamo confermato il dato nazionale. Avevamo, però, due situazioni specifiche: il governatore De Luca in campo, ed il Movimento Cinque Stelle all’incirca sette punti oltre il dato nazionale. Questo testimonia, in particolare, il fatto che la classe dirigente di Fratelli d’Italia sia particolarmente valida. Se, poi, si va a confrontare il dato raggiunto da Fdi in provincia di Salerno con quelli relativi ad altre zone del territorio regionale, si nota che il risultato del salernitano è particolarmente positivo: in provincia di Napoli, ad esempio, Fratelli d’Italia si attesta intorno al 15%, mentre anche nel beneventano e nel casertano il dato è comunque inferiore a quello conseguito sul nostro territorio”.

Anche questa volta, come nel 2018, il Pd, sia a livello nazionale che locale, è il grande sconfitto di questa competizione. All’epoca, però, il Pd dopo un anno è riuscito a salire al governo per via di cambi di maggioranze all’interno del Parlamento. Il fatto che questa vicenda si sia ripetuta, e che nel 2020 le Regionali, e le successive amministrative del 2021, abbiano visto prevalere De Luca e i dem, può far pensare a una discrepanza tra voto amministrativo e voto politico?

“Certo le amministrative hanno una propria storia, e le regionali ne hanno un’altra. Certo, si sono svolte in momenti storici diversi e distanti rispetto a quello che viviamo oggi. Sono passati due anni dalle regionali ed un anno dalle amministrative a Salerno città. Un dato in particolare, però, mi sembra evidente. Il Pd ha riportato un tracollo vero e proprio in tutta la Campania, e a Salerno in maniera particolare. E’ il terzo partito: credo che il modello De Luca si sia dimostrato come fallimentare e che sia stato bocciato sonoramente da tutti i cittadini salernitani”.

Nuova maggioranza, con Fdi in prima linea e una probabile premiership di Giorgia Meloni significa anche nuovo governo: lei è un esponente nazionale del Partito, concorderà sul fatto che certamente non sarà semplice definire le varie ponderazioni all’interno dell’esecutivo, una volta che si andranno a stabilire i ministeri.

“Non ne abbiamo proprio parlato, ma nell’individuazione dei membri dell’esecutivo si terrà certamente conto delle competenze specifiche degli eletti, della loro rappresentatività, della distribuzione del consenso, anche in rapporto con gli altri membri della coalizione. Saremo, comunque, al servizio del Partito, qualunque scelta verrà fatta”.

Lei potrebbe esserne un membro..

“Per ora abbiamo pensato a far sì che Giorgia Meloni diventasse premier, senza preoccuparci di ottenere delle posizioni personali”. 

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