CISL Salerno, tanti i temi al centro del dibattito del Consiglio generale

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di Marcello D’Ambrosio

Post pandemia, sblocco dei licenziamenti, sanità regionale, investimenti del recovery plan, al centro del Consiglio generale della CISL Salerno che si è svolto cinque giorni fa presso la Masseria Casella a Pontecagnano Faiano. Durante il consiglio la relazione di Gerardo Ceres, segretario provinciale della CISL Salerno e si è arricchito del contributo della segreteria regionale con Doriana Buonavita. Netto l’intervento di Giovanni Cantalupo, segretario generale dei pensionati della CISL: “Vero è che l’alta velocità non è un tema che ci compete, ma non è possibile lasciare scoperta una zona ad altissima densità turistica con località come Capaccio, Velia, Acciaroli, Palinuro, Camerota, fino a Sapri. E poi , perché non si inizia a pensare ad un piano con i fondi europei in collaborazione con la Regione Campania per lo sfruttamento delle acque. Ci sono quintali, tonnellate di acqua che si perdono. Le sorgenti non mancano, penso ai fiumi di Capaccio o al fiume Freddo sopra Novi Velia. Non è necessario scomodare l’Alta Irpinia o il Sannio per dare un servizio essenziale a questa zona. Chi è di queste zone può capirmi: la costiera Cilentana, al pari di quella Amalfitana, soffrono la sete, l’acqua è razionata nel 2021. Perché non recuperare queste risorse? Non c’è più la cultura contadina di una volta, i nostri giovani hanno titoli di studio elevati, il meno competente ha una laurea. E dunque come si può creare occupazione? Con il turismo, non solo con l’agricoltura. L’obiettivo non è quello di rendere i nostri giovani dipendenti pubblici ma di alimentare l’enorme indotto che nasce intorno a una zona che è l’unica insieme alla Grecia ed all’Egitto a poter vantare la presenza di ben tre templi dorici. C’è un problema anche storico in questa regione, non riusciamo ad uscire da uno schema di assistenzialismo e di garantismo: la sola Campania assomma tutto il Nord quanto a beneficiari del reddito di cittadinanza. Eppure tanti sono i comuni in dissesto o che lo rischiano: penso a Salerno. Dov’è questa città europea, questa città augustea tanto decantata? Ma com’è possibile accogliere un turista se i treni non fermano a Paestum e Velia e se è costretto a venire in queste zone esclusivamente con la propria auto? Lo Stato è Roma e non Napoli, l’ente locale va guidato e nessuno si può ergere a nuovo Napoleone. C’è anche una debolezza nei rapporti tra i sindacati, tra Cgil, Cisl e Uil, almeno per quanto riguarda le mie federazioni, non c’è la coesione di cui avremmo bisogno. Per andare avanti bisogna ripercorrere altre strade ed altre possibilità, valorizzare siti come la reggia di Persano e la Certosa di Padula che è uno dei siti più importanti in Europa. Come federazione, per quanto mi riguarda, siamo a disposizione anche per un progetto sull’agro Nocerino Sarnese, oltre che per arginare lo spopolamento nella parte sud della provincia”.

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