Città paralizzata e in attesa (di giudizio). In maggioranza è un ‘tutti contro tutti’

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Trascorsi i quaranta giorni dall’annuncio del governatore della Campania il parcheggio di Piazza della Libertà resta un miraggio.
Il mistero di Luci d’Artista: l’inaugurazione slitta, il montaggio anche. Ma i soldi (oltre un milione) sono stati già stanziati.

La manovra elettorale di piazza della Libertà era già abbastanza chiara. Ed oggi più che mai, dopo l’annuncio dell’apertura dei parcheggi (unica e vera novità della riqualificazione di Santa Teresa), resta tutto sbarrato. Anzi con un cantiere ancora aperto e ancora alle prese con la realizza- zione della strada di accesso al sottopiazza della Libertà. Niente parcheggi, come da anni ormai, nono- stante gli annunci. Ma con qualche multa in più, con i nuovi vigili urbani assunti che in compenso non potranno neppure sfoggiare una divisa, causa casse vuote comunali. Luci d’Artista, altra priorità che terrebbe il sindaco Napoli barricato al Comune, resta senza una data di inaugurazione. Alcune installazioni ci sono, altre no. Come il piano sicurezza, il cui bando è stato fatto in fretta e furia, dopo le sollecitazioni della Prefettura e nonostante una giunta semi tecnica. D’altronde l’assessore alla trasparenza, da giorni ormai, è alle prese con il regolamento per far accedere i giornalisti al Comune. Il problema dei problemi per una giunta comunale iniziata male e sotto i colpi di diverse inchieste giudiziarie e di un malessere diffuso tra i consiglieri comunali di maggioranza e big del cerchio magico deluchiano. Una città ingessata, in attesa, con lo stesso primo cittadino che se potesse manderebbe tutti a casa, con le di- missioni. Se potesse, considerata la presenza ingombrante del governatore della Campania, Vincenzo De Luca, che al momento, per ben due volte, avrebbe respinto le dimissioni di Napoli. Alla fine se vorrà il sindaco dovrà far da sé, costi quel che costi. Non fosse altro che il percorso per una amministrazione serena e in concordia è sempre più insidioso, all’indomani delle dichiarazioni che emergono tra gli stessi componenti del medesimo schieramento politico. Una nuova settimana, forse, porterà consiglio, ma non quello Comunale, ancora alle prese con conti e riconteggi di preferenze di liste e dei candidati, al seggio centrale allestito nella sala giunta di Palazzo Guerra. Una anomalia rispetto alle altre amministrazioni comunali, recentemente rinnovate dal voto, che sono già belle che operative. Ma il problema sono i giornalisti. Anche per Tringali che dalla fondazione Menna si è ritrovato a Palazzo di Città, nel pieno di una bufera giudiziaria. Chissà, invece, che dirà – prima o poi – l’assessore (tecnico) al bilancio sui conti comunali o sulla ‘pezza’ messa dal suo predecessore per far quadrare consuntivo e preventivo con la vendita di spazi pubblici, stabilimenti balneari e così via. Chissà, se batterà un colpo. Per ora resta una città ferma e sospesa. In attesa di sviluppi che forse arriveranno, o forse no. Sicuramente un’epoca sta finendo. O forse è già finita ma tenuta in vita da una alternativa che non c’è o che non ci vuole essere.

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