Compostaggio a Pontecagnano, il Tar respinge ricorso comune contro Regione. Le opposizioni: «Mancata visione». Lanzara: «Andiamo avanti»

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I giudici del Tar hanno rigettato il ricorso presentato dal comune di Pontecagnano Faiano in merito alla decisione della Regione Campania di revocare il finanziamento di circa 25 milioni di euro per la realizzazione di un nuovo sito di compostaggio sul territorio picentino. Alla base della sentenza ritardi e inadempienze da parte dell’ente guidato dal sindaco Giuseppe Lanzara rispetto alla presentazione del progetto di fattibilità tecnico-economica per poter usufruire dei fondi regionali. Per i giudici il comune di via Alfani «ha tenuto una condotta contraddittoria nel corso del tempo». La vicenda risale al 2019 quando la giunta comunale, sottoscrivendo un protocollo d’intesa con il vicino comune di Giffoni Valle Piana, d’intesa con Palazzo Santa Lucia, per la realizzazione di un ecodistretto, individuò nell’area industriale di Sant’Antonio i terreni per realizzare il nuovo impianto per il trattamento di rifiuti (contestualmente sarebbe stata avviata la conversione della discarica di Sardone). Poi il dietrofront con l’amministrazione che indicò, nel 2021, un’area a ridosso della strada provinciale “Aversana” a pochi passi dal litorale, trovando l’opposizione degli agricoltori e degli imprenditori turistici della zona.

Minoranza all’attacco. Il consigliere di Città Pubblica Giuseppe Bisogno afferma: «La decisione del Tar di rigettare il ricorso del Comune di Pontecagnano Faiano contro la revoca del finanziamento per la realizzazione dell’ormai celeberrimo impianto di compostaggio fa calare il sipario su una vicenda gestita con arroganza e leggerezza dal sindaco Lanzara. Sin dall’inizio abbiamo sottolineato quanto fosse inappropriato ed inutile il progetto di realizzare un impianto di quel tipo sul nostro territorio, a pochi chilometri da quello perfettamente funzionante di Salerno. La battaglia di quei mesi, giudicata con snobismo e sufficienza dal primo cittadino e dai suoi fedeli cortigiani, era una battaglia sacrosanta per la città, la nostra città, e per impedire che un impianto del genere fosse realizzato a pochi metri dalla nostra litoranea. Il sindaco, oltre ai suoi vuoti slogan, non è stato capace neanche di porre in essere i passaggi necessari per quel progetto che lui diceva essere fondamentale ed imprescindibile e che invece, come tutti i cittadini possono vedere con i loro occhi, ha rivelato la sua totale inutilità. Questo accade – aggiunge Bisogno – quando manca una visione di città e si privilegia la distribuzione di incarchi a pioggia e la creazione di un “sistema” per creare consenso. Governare, però, è un’altra cosa».

Anche il consigliere di Movimento Libero Marco Vecchione critica l’amministrazione comunale: «Anche i giudici del Tar bocciano l’amministrazione Lanzara sull’impianto di compostaggio. Viene, così, pienamente confermata la decisione della Regione Campania di revocare il finanziamento per la realizzazione del sito sul nostro territorio a seguito dei ritardi e delle inadempienze del Comune. Un provvedimento che avvalora le perplessità e la contrarietà più volte manifestate da Movimento Libero che ha sempre denunciato l’assenza di chiarezza, programmazione, condivisione e visione su un progetto nevralgico per il presente e il futuro della nostra comunità. Ci siamo opposti con tutte le nostre forze a un’iniziativa che stava nascendo senza alcun confronto, senza tenere minimamente conto della vocazione delle aree individuate per ospitare l’impianto e senza considerare realmente la stretta vicinanza e connessione con gli altri siti già utilizzati per il trattamento dei rifiuti. E oggi è l’ennesimo riscontro alle legittime istanze nostre e di tantissimi cittadini. Movimento Libero ribadisce, in tal senso, piena e ampia disponibilità a confrontarsi sui temi centrali per lo sviluppo del nostro territorio invitando l’amministrazione a favorire la massima concertazione. Una necessità che, anche alla luce degli sviluppi inerenti al sito di compostaggio bocciato, appare ancora più evidente e senza dubbio auspicabile».

Sulla vicenda sono intervenuti anche i vertici locali del Movimento 5 Stelle: «Questo finanziamento era stato ottenuto dall’amministrazione Lanzara precedente, che aveva previsto di ubicarlo nella zona di Sant’Antonio a Picenza, vicino ad aziende agricole e al centro commerciale Maximall. Il sindaco aveva cambiato idea sulla posizione dell’impianto, manifestando la necessità di cercarne una nuova nel corso di una conference call con le entità coinvolte, avvenuta ad aprile 2021. Questo cambiamento è stato motivato dalle preoccupazioni riguardo alle emissioni odorigene che avrebbero potuto arrecare danni alle aziende agricole circostanti. Il Tribunale Amministrativo Regionale ha sottolineato che la decisione di cercare una nuova posizione per l’impianto, in sostituzione di quella originariamente programmata, è stata presa non per cause impreviste, ma a causa delle previste emissioni odorigene dannose per le aziende agricole nelle vicinanze» A denunciarlo, in una nota congiunta, il gruppo locale del Movimento 5 Stelle di Pontecagnano Faiano, il consigliere regionale Michele Cammarano e la coordinatrice provinciale del Movimento 5 Stelle di Salerno, Virginia Villani.

«Quando nella città è iniziato a crescere il malcontento, prima per la scelta della posizione di Sant’Antonio e poi per una seconda infelice idea, Picciola – Magazzeno (zona Aversana), l’amministrazione ha deciso di fermarsi. Sono stati organizzati diversi incontri con l’Amministrazione per proporre soluzioni alternative meno impattanti e meno costose, come ad esempio il potenziamento dell’impianto di compostaggio di Salerno, situato a pochi passi dal nostro territorio. Nonostante avessimo evidenziato i limiti dei grandi impianti industriali per il trattamento dei rifiuti organici, che sono alla base del fallimento della gestione dei rifiuti a livello regionale, la popolazione rimaneva scettica riguardo a un impianto concepito per servire 12 comuni. Senza pregiudizi ideologici e consapevoli della carenza di impianti per il trattamento dell’umido organico nella regione, crediamo che sia ora necessario, soprattutto dopo quanto accaduto a Pontecagnano Faiano, rivedere il piano regionale per la gestione degli impianti, puntando su strutture di dimensioni più contenute e meglio integrate con le città. Tutto questo ha un costo molto alto che, nonostante sia stato causato da una gestione amministrativa problematica e da una “incoerenza” politica, ricadrà sul bilancio comunale».

Il sindaco di Pontecagnano Faiano replica alle accuse: «In riferimento alla notizia del rigetto valuteremo nei prossimi giorni se fare opposizione. A prescindere, quindi, da come andrà a finire la vicenda giudiziaria, nel frattempo, però il territorio dei picentini è andato avanti confermando di avere lungimiranza e coraggio. Durante questi mesi non siamo stati fermi, infatti siamo al lavoro all’interno del Sub Ambito, di cui Pontecagnano Faiano è capofila, per un progetto ecosostenibile di raccolta e gestione del ciclo integrato dei rifiuti. Anche in relazione all’impiantistica la nostra proposta di un superamento del sito di Sardone con un impianto più moderno e calato solamente sulle esigenze del territorio è, alla fine, la sintesi migliore. Restiamo per la risoluzione dei problemi e non per rimandare a domani quello che si può e deve fare oggi. Nel campo dei rifiuti, sempre siamo stati vigili ed operativi e sempre lo saremo».

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