Concessioni balneari. Amoroso (Sib): “Va abrogata la legge Draghi, norme superate dalla sentenza Corte di Giustizia”

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Alfonso Amoroso, presidente del Sindacato Italiano Balneari (sez. di Salerno) interviene sulla questione della scadenza delle concessioni vigenti, su cui si è sollevato un notevole dibattito nelle ultime settimane anche e soprattutto per via della complessità sulla normativa in materia e sulle sue interpretazioni.

“LA LEGGE 14/2023 HA DIFFERITO IL TERMINE ULTIMO DELLE CONCESSIONI AL 31 DICEMBRE 2025 E HA STABILITO ESPRESSAMENTE IL DIVIETO PER GLI ENTI CONCEDENTI DI EFFETTUARE LE GARE IN ASSENZA DEI DECRETI ATTUATIVI”

È opportuno ricordare che l’articolo 3 comma 1 della legge 5 agosto 2022 n. 118 (cd legge Draghi sulla concorrenza) aveva fissato la scadenza al 31 dicembre del 2023 con possibilità di rinvio al 31 dicembre del 2024 nel caso in cui i comuni non fossero stati in grado di effettuare le gare entro il 2023. La scadenza del 2024 è stata differita di un anno dall’art. 10 quater comma 3 della legge 26 febbraio 2023 nr. 14 (cd milleproroghe). In questa stessa ultima legge (art. 1 comma 8) è espressamente “fatto divieto agli enti concedenti di procedere all’emanazione dei bandi di assegnazione delle concessioni” fino all’adozione dei decreti attuativi della legge Draghi, non ancora emanati. È opportuno altresì ricordare che le famigerate sentenze del consiglio di Stato nr. 17 e 18 del 9 novembre 2021 che avevano fissato ( sostituendosi al Parlamento) la scadenza inderogabilmente al 31 dicembre del 2023 non sono definitive in quanto da noi impugnate davanti alla Corte di Cassazione a Sezioni Unite (numero 8394/2022). L’udienza di discussione è stata fissata lo scorso 15 giugno dal Presidente della Cassazione al prossimo 24 ottobre 2023. Ricordiamo infine che spetta al Governo e al Parlamento chiarire questa intrigata vicenda su cui è intervenuta la Corte di Giustizia dell’Unione europea che è l’unico organo dell’Unione europea che ha la funzione di effettuare l’interpretazione autentica del diritto europeo. Nella sentenza dello scorso 20 aprile sulla richiesta del Tar di Lecce la Corte di Giustizia ha chiarito che presupposto per l’applicazione della direttiva Bolkestein è la verifica della scarsità o meno della risorsa demanio. In merito sono in corso i lavori del cd tavolo tecnico consultivo istituito presso la Presidenza del consiglio dei ministri. Ci stiamo adoperando affinché il Governo chiarisca quanto prima e definitivamente la questione. Come è noto, riteniamo opportuno che sia abrogata la cd legge Draghi in materia in quanto norme sbagliate e comunque superate dalla sentenza della Corte di giustizia. In proposito, e da ultimo, si segnala che il Tar di Lecce lo scorso 13 luglio ha fissato per il prossimo 27 settembre l’udienza per discutere e decidere la controversia per la quale ha effettuato la richiesta di chiarimenti alla Corte di Giustizia. E’ chiaro che tutta questa incertezza crea molto malcontento fra gli operatori, e blocca gli investimenti.

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