Gli archi nobiliari

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di Michele Di Popolo

Una parte consistente degli edifici nobiliari salernitani è dovuta all’unione di più corpi di fabbrica, spesso costruiti in periodi storici diversi, uniti mediante attraversamenti viari sorretti da archi decorati. Gli “archi nobiliari” più importanti e riconoscibili del centro storico sono: l’Arco di Arechi, l’Arco Guarna e l’Arco dei Pinto.

L’Arco di Arechi. Si trova all’imbocco della via della Dogana Vecchia, prosecuzione della principale Via dei Mercanti, ed è uno dei più caratteristici del centro storico di Salerno. Esso era parte integrante dell’antica Reggia longobarda di Arechi II e, seppur oggi in condizioni di decoro poco consono alla sua storia, si presenta ancora nella sua monumentalità e imponenza. Strutturalmente si tratta di un arco in muratura mista intonacato sorretto da una elegante colonna in marmo sormontata da un con capitello corinzio, elemento recuperato da un tempio di epoca romana sito sullo stesso luogo in cui fu edificata la reggia e dedicato alla divinità dell’estasi Bacco.

L’Arco della Madonna dei Sette Dolori. Lungo la storica via Da Procida al di sotto di uno degli archi di attraversamento, residui della storica Reggia di Arechi II, fa mostra di se un affresco di pregevole fattura raffigurante la Madonna dei Sette Dolori. Il dipinto, legato all’ordine dei Sette Santi Fondatori Servi di Maria (sorto a Firenze nel XIII secolo), deve la sua origine alla devozione meditativa dei sette dolori, narrati nel Vangelo, che trafissero il cuore della Madonna durante la sua vita terrena.

L’Arco Guarna. è sito sull’omonimo vicolo dedicato al nobile normanno Giovanni Guarna (1190-1242). Si tratta di una struttura di attraversamento che permette il collegamento tra via delle Botteghelle e via Duomo-Largo Alfano I, caratterizzato da una serie di archi a sesto acuto collegati da volte a crociera ed intramezzati da un arco policromo a tutto sesto. sul finire del 1900, al di sotto dell’arco policromo è stata posizionata una targa in ricordo di Angelandrea Zottoli. Lo Zottoli fu noto critico letterario cresciuto alla scuola di Benedetto Croce e Cesare De Lollis. Convinto neutralista, durante la prima Grande Guerra si adoperò ugualmente nel difendere la Patria combattendo in prima linea durante l’evento bellico. Successivamente ricoprì incarichi ministeriali fino all’avvento del fascismo, quando abbandonò ogni carica per la sua avversione alle “camice nere”. Con la caduta del regime tornò ad occupare incarichi di rilievo divenendo commissario dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana dal 1944 al 1946 e creando i giusti presupposti per la successiva direzione affidata a Luigi Einaudi.

L’Arco dei Pinto. è un suggestivo arco di attraversamento posto sulla facciata del grande complesso edilizio chiamato Palazzo Pinto (in quanto appartenente alla omonima nobile famiglia salernitana). La struttura si presenta come un arco a tutto sesto in pietra poggiante su due eleganti colonne di spoglio, scanalate ed adornate da capitelli corinzi. Da questo arco si accede all’altrettanto suggestivo vicolo omonimo che dalla Via dei Mercanti conduce alla piazza Sant’Agostino. Il vicolo è affiancato da archi e colonne per tutta la sua estensione e conduce ad un portico di realizzazione postbellica.

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