Il Capodanno in Piazza pagato con i soldi del Verdi

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Cinque milioni e 100mila euro a fronte di un incasso da botteghino da 349mila euro. Cinque milioni e 100mila euro serviti anche per pagare il Capodanno in Piazza con i Pooh. Non raggiunge neppure il 10 per cento di copertura delle spese l’entrata che arriva dall’acquisto dei biglietti del teatro Verdi di Salerno. Le cifre sono riportate nel rendiconto della gestione operistica, musicale e concertistica del 2023. Uno squilibrio economico consistente ripianato nella sua quasi totalità da fondi che arrivano dalla Regione Campania a guida De Luca. Poco più di 4 milioni di euro che Palazzo Santa Lucia elargisce come contributo Poc, straordinario e regionale per la stagione del Verdi di Salerno. Dal ministero poco meno di 600mila euro mentre ammonta appena a 20mila euro un contributo extra per la vigilanza antincendio. Zero è la cifra investita, almeno lo scorso anno, dal Comune di Salerno che, invece, per la stagione in corso, ha programmato 75mila euro. 

Stando alle spese, Salerno Pulita per le pulizie del Massimo cittadino costa 142mila euro. L’altra società municipalizzata, la Salerno Solidale, per il servizio di accoglienza e botteghino ne costa 325mila, cifra a cui vanno scorporati gli oneri per i vigili del fuoco. Solo di direzione artistica e spese generali, la stagione appena trascorsa è costata 778mila euro.

CAPODANNO IN PIAZZA

Così come anticipato su queste colonne anche il capodanno in piazza con lo spettacolo dei Pooh è stato pagato con i fondi destinati al Teatro Verdi di Salerno. La voce, all’interno del rendiconto, è al punto 8 che raggruppa le spese per la concertistica. Spese che ammontano a poco più di un milione di euro. C’è il Capodanno in piazza ma ci sono anche gli eventi promossi da Salerno Jazz e Tempi moderni, oltre che il progetto Educational. 

La lirica, invece, nel complesso è costata 3 milioni e 276mila euro, di cui gran parte dei soldi utilizzati per artisti, tecnici, orchestra e coro. Per la sola ideazione grafica e per il suo coordinamento editoriale ci sono voluti 45mila euro, quasi quanto alla stampa dei programma di sala e dei manifesti costati 40mila euro. 

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