Le pieghe dell’anima di Maria Capasso, un’autrice tutta da scoprire

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di Davide Bottiglieri

Nora, fin da giovane, aveva optato per la solitudine in nome dell’indipendenza. Se questa scelta non aveva mai pesato troppo per lei, dopo la morte della sua amata madre la protagonista si trova ad affrontare un dolore troppo grande per chi non ha nessuno a cui aggrapparsi. Prima di morire, la donna le aveva lasciato un raccoglitore nel quale aveva racchiuso le pagine della sua vita, quella che aveva sempre tenuto nascosta alla sua famiglia. Immergendosi nel suo passato del tutto inaspettato, Nora dà sfogo a tutta l’emotività che aveva finora represso, abbattendo la barriera che da sempre la separava dagli altri individui. In questo modo Marco, con la sua dolcezza e la sua sensibilità, riuscirà a farsi largo nella sua vita e a darle il giusto sostegno nella scoperta di una verità che va oltre le vicende private di una donna che ha voluto liberarsi dal peso dei suoi segreti. Questa è la trama di Album di famiglia, ultimo lavoro letterario di Maria Capasso.

– Chi ha letto più di un suo lavoro ha la possibilità trovare degli ingredienti comuni all’interno

delle sue storie. La scrittura e i libri, ad esempio, oppure le relazioni familiari, puntualmente

analizzate nel dettaglio. Che peso specifico hanno, nella sua vita, scrittura e famiglia?

I drammi familiari sono qualcosa che mi trascino fin dall’infanzia per motivi personali.

I libri e la scrittura sono la mia finestra quando non riesco a respirare.

– Com’è stato scrivere in soggettiva maschile, vestire i panni di un personaggio dell’altro sesso?

Come un viaggio in paese esotico: interessante ma non del tutto mio.

– Quali sono le difficoltà di scrivere novelle, una via di mezzo tra racconto e romanzo?

È difficile scrivere novelle: non devi essere breve come un racconto ma neppure troppo lungo da risultare un romanzo breve. Capisci l’importanza dei limiti scrivendo una novella, ecco.

Ci segnali due grandi classici che ritiene andrebbero letti e il perché.

Le notti bianche è il mio romanzo del cuore, con l’incipit più bello che abbia mai letto. Non ho un perché preciso, è Le notti bianche.

Le affinità elettive, romanzo che mi ha sconvolto l’adolescenza con la teoria dell’attrazione mentale ed emotiva, pugnalando dolcemente il mio cuore.

Il maestro e Margherita è stata una lettura quasi di formazione, uno specchio sulla società passata e odierna. Andrebbe letto da tutti ma non è per tutti.

Ci sono tanti altri, ma blocco le dita.

– Scrittrice, bookblogger, futura editor e anche curatrice di collana. Cosa le ha lasciato

quest’ultima esperienza?

Molto interessate. E non vedo l’ora di comunicare delle belle novità dal punto di vista editoriale.

Grazie mille per questa piacevole chiacchierata.

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