LICIA CLAPS: “Con i socialisti per Salerno e per l’uguaglianza. La parola magica? Ascolto”

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Dalle battaglie legali per la Salerno che l’ha “cresciuta” fino alla politica, passando per un amore spropositato per i salernitani e il sociale. L’avvocato Licia Claps, oggi scende in campo con i socialisti e tenta la corsa a Palazzo di Città, a difesa dei deboli, di chi spesso non ha voce per “chiedere”, ma soprattutto con la professionalità che la contraddistingue. Intraprendente, caparbia e mai “fuori posto”, una donna che comprende le donne con fermezza e dolcezza allo stesso tempo che percorrerà la strada del “non arrendersi” e ne farà una “Legge” personale.

Quali sono i progetti di Licia Claps oggi, che si candida alle amministrative 2021 con il PSI? Perché questa scelta a distanza di anni visto che lei ci aveva già provato 5 anni fa in una lista civica?

“Difficile rispondere sinteticamente a questa domanda. Vivo la città in lungo e largo, amo stare con la gente e tra la gente, ne conosco gli affanni, le criticità, le problematiche e sicuramente se penso ad un programma intendo partire da questo. Al programma della lista del PSI intendo apportare il mio contributo di idee attraverso linee programmatiche che pongono al centro dell’attenzione i giovani. Innanzitutto ho proposto di sostenere le iniziative dello sport di base per le fasce di età dell’infanzia e dell’adolescenza in quanto, insieme alla famiglia e alla scuola, lo sport è una grande agenzia educativa che può contribuire alla formazione di adulti autonomi, responsabili e capaci di scoprire e impiegare tutte le proprie potenzialità. Tale obiettivo porterebbe ad un avanzamento culturale, che intendo sostenere stimolando comportamenti fondati sulla solidarietà e sull’accoglienza. In tal senso proporrò l’istituzione di un albo comunale di volontari che consenta in via prioritaria ai giovani di maturare esperienze lavorative in iniziative di solidarietà sociale, attraverso la creazione di spazi di accoglienza ed ascolto per persone in difficoltà. Inoltre intendo sostenere iniziative di rilancio dell’economia locale che privilegino lo sviluppo della vocazione turistica del nostro territorio e che siano al contempo eco-sostenibili, attraverso la valorizzazione e il risanamento del patrimonio architettonico, artistico e culturale, tramite la riscoperta dei piccoli laboratori e botteghe, attraverso i prodotti di eccellenza locali e l’aumento delle superfici dedicate a verde privato o pubblico, anche come luogo deputato alla loro promozione. Salerno è una città geograficamente favorita dal fatto di collocarsi al centro di due meravigliose costiere, l’amalfitana e la cilentana. Questo dovrebbe favorirne lo sviluppo e non svilirne la bellezza. Bisogna lavorare affinché non sia solo un luogo di passaggio, ma un punto di interesse da scoprire. Perché ci riprovo? Semplice: amo immensamente questa città e, se me ne verrà data la possibilità, sento il dovere di dare un contributo alla sua crescita, arrestatasi, ormai, da qualche tempo. La politica è senza ombra di dubbio uno spazio privilegiato per la costruzione del bene comune, per questo bisogna imparare a non delegare sempre con rassegnazione ad altri, perché poi a nulla serve dolersi. Nel corso di questi anni ho incontrato molta gente che lamentava e lamenta la cattiva gestione della “cosa pubblica”, altri che la osannano. Io non sono, per natura, una persona arrendevole, né una che ama lamentarsi senza essersi prima rimboccata le maniche ed è ciò che intendo fare. Chi vuole contribuire a realizzare il cambiamento deve trovare il coraggio di schierarsi nell’interesse della comunità. Ho deciso di seguire il mio percorso politico, accettando con entusiasmo di fare parte della squadra Psi, perché il socialismo mira ad una trasformazione della società in direzione dell’uguaglianza, della proporzionalità, di tutti i cittadini sul piano economico, sociale e giuridico e questi ideali si incontrano in modo naturale e coerente con la mia persona, sempre aperta al dialogo e pronta ad abbracciare i deboli più che a stringere la mano dei forti”.

C’è qualcosa che vorrebbe cambiare a Salerno? Qual è il principale messaggio che vuole portare alla città?

“E’ necessario un ripensamento delle priorità e del modello di sviluppo economico della città. Come è noto ai più, anche a Salerno si è registrato un calo demografico, a fronte del quale in città, si è continuato a costruire. Bisogna invertire la rotta ed investire di più sul rilancio dei servizi essenziali. Credo sia giunto il momento di concentrarsi sul recupero edilizio dei beni pubblici, delle scuole, sul risanamento di beni esistenti, molti dei quali di notevole pregio architettonico. E’ necessario ed opportuno garantire un’adeguata dotazione di infrastrutture verdi urbane e periurbane, assicurare una buona qualità dei trasporti. E’ stato avviato dopo tempo il meritevole progetto di ripascimento delle spiagge che mi auguro venga portato a compimento nel termine preventivato, ma è necessario pensare agli impianti di depurazione e ad una costante pulizia del litorale. Certo, non sono poche cose, ma se si focalizzasse l’attenzione su questi punti, si riuscirebbe a garantire, naturalmente, l’incentivazione del turismo. Quale messaggio vorrei portare alla città? Che dirti. Ce ne sono tanti, tuttavia, il primo che mi viene in mente è di essere più solidali l’uno con l’altro, e di ricordarci che avere una città migliore è un nostro diritto ma contribuire a renderla migliore è un nostro dovere”.

Se avesse la possibilità di parlare alla Licia del passato, cosa gli consiglierebbe? E a quella del futuro invece cosa direbbe?

“Alla Licia del passato direi di convogliare le emozioni e le passioni, al fine di non perdere mai di vista che l’esistente deve essere governato e questo coincide con la necessità di mediare sempre tra tutti gli interessi coinvolti come essenza della politica. Le direi anche di essere meno impulsiva. A quella del futuro direi di non perdere mai la capacità di crederci, anche quando pioveranno critiche, di affrontare e dialogare con chi dissente dal suo modo di pensare, di emozionarsi sempre e di sostenere le proprie passioni e i propri ideali, col sorriso negli occhi e la forza nel cuore”.

Tante le tematiche che sicuramente porterà con sè nel bagaglio della campagna elettorale. Quali sono le principali su cui baserà il suo modus operandi?

“Avere tante idee è tipico di chi affronta le scelte con entusiasmo. Altro è metterle in pratica. Credo fermamente che il segreto sia nel pluralismo e nell’ascolto, ovvero nell’attenzione per le idee provenienti da chiunque sia disposto a condividerle con me ed in tale senso invito gli eventuali rappresentanti delle varie componenti sociali ed economiche a collaborare con me e con la nostra lista per il futuro della città. Nel corso di questi ultimi anni sono nati tanti gruppi su facebook, per fortuna non tutti destruens, perché se è un bene e un dovere dei cittadini evidenziare le criticità invitando l’amministrazione a rimediare, è altresì importante proporre e adoperarsi per garantire a questa città un cuore, una mente e un corpo migliore. E’ evidente che la gente ha bisogno di partecipare alla vita politica anche se attraverso una mediazione. Chi ama questa città vuole vederla bella, pulita, vivibile e per fortuna ci sono ragazzi che oltre a dirlo, si adoperano, costantemente, per farlo, che dimostrano amore, senso civico e senso di appartenenza ad un luogo che considerano di tutti e non solo di alcuni; altri gruppi ancora che ne segnalano le inefficienze direttamente agli organi deputati a rimediare. Questa sinergia, questa complicità di idee, non può fare altro che rendere questa città un luogo migliore, anche se c’è tanto da fare. Credo che la parola magica sia: ascolto. Chi mi conosce sa che mi piace parlare, ma che amo davvero tanto ascoltare per poi avviare un dialogo. A riguardo devo ricordare prima a me stessa una frase di Plutarco, che tanto ho a cuore, “un ascoltatore sveglio e intelligente sa sempre trarre profitto da chi parla, sia che abbia successo, sia che fallisca, perché certi difetti – quali la povertà concettuale e di espressione, l’atteggiamento incivile, la smania di accattivarsi a tutti i costi il consenso, accompagnata da una rozza e ridicola ostentazione di sé – si colgono in modo più evidente negli altri quando ascoltiamo che non quando parliamo.”

Reduce dalla scorsa candidatura ha avuto un periodo (questi 5 anni) di pausa, in cui è stata spettatrice dietro le quinte, ma sempre interessata e impegnata, portando avanti tante battaglie legali per il bene della comunità. Quali sono state le sensazioni? Che idea si è fatta dell’amministrazione?

“Bisognerà lavorare ad un piano di risanamento e non certo pensando di subissare i cittadini con altre tasse o aumentando ulteriormente il costo dei parcheggi in centro. Amministrare non è mai facile e soprattutto è sempre migliorabile, in quanto è più facile fermarsi alla mera critica che operare. Detto ciò ritengo che ci sia davvero tanto da migliorare in città, ma penso che se si mantiene la capacità di emozionarsi e di vivere con passione la politica, seguendo determinati ideali, potremo riuscirci insieme a tutti quelli che vorranno votarci e sostenerci e se eletti, certamente, insieme anche a tutti coloro che non riterranno di votarci perché, come diceva Voltaire, “disapprovo quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto di esprimerla”.

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