Luigi Guerra (Lustra): “L’infrastruttura che vorremmo realizzare è un ponte fra la nostra storia e il nostro futuro”

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di Fabio Croce
Il Sindaco di Lustra, Luigi Guerra, al vertice di una maggioranza caratterizzata da una media anagrafica giovanissima e con tanti esponenti alla prima esperienza, ci accompagna alla scoperta di questa bella realtà territoriale. Tra progetti e difficoltà, cantieri e obiettivi, storia e futuro, il Sindaco affronta alcune tematiche importanti per la sua comunità, alla vigilia di un evento, il 24 Giugno, giorno in cui s’inaugurerà il Castello di Rocca Cilento, che potrà cambiare il destino di questo meraviglioso borgo.
Seppur l’emergenza sanitaria abbia inevitabilmente totalizzato l’azione amministrativa, sono diverse le iniziative intraprese per il rispetto delle scadenze e degli impegni presi. Quale bilancio ne trae a distanza di quasi due anni dal suo insediamento?
“Ci siamo insediati a Settembre del 2020, ma ricoprendo il ruolo di vice – sindaco nella precedente amministrazione, avevo già affrontato la prima parte dell’emergenza. In una realtà così piccola, tutto avviene quasi in tempo reale e in maniera convulsa. Il Comune era il primo riferimento per i cittadini, uno dei primi numeri da comporre, la prima porta da bussare e, spesso, facevamo da tramite tra i cittadini, l’USCA territoriale e l’ASL competente. Bisognava dare una mano nel risalire al tracciamento dei contatti, dare indicazioni circa i comportamenti da adottare, sostenere i cittadini nell’iter da avviare e nelle loro difficoltà quotidiane. Sono stati giorni frenetici e da ciò che mi risulta queste problematiche sono state le stesse di tanti altri amministratori territoriali. A distanza di tempo da quel periodo davvero difficile, ritengo sia doveroso sottolineare il fondamentale ruolo ricoperto dai Comuni. Non è stato semplice recepire tutte le direttive nazionali, regionali, della comunità scientifica e farne sintesi, oltre che metterle in pratica”.
Al netto di queste difficoltà oggettive, in che modo la macchina amministrativa ha proseguito la sua azione?
“La pandemia ha inevitabilmente incentrato le nostre attenzioni e ha provocato qualche rallentamento a causa dei procedimenti burocratici e delle ordinanze, causando delle ripercussioni sull’ordinaria amministrazione e sui progetti. Tuttavia, come Comune di Lustra, siamo riusciti a intercettare dei finanziamenti significativi per quanto riguarda il dissesto idrogeologico, uno di circa 1.300.000 euro per l’area cimiteriale e un altro di circa 500.000 per un intervento urbanistico. Per un Comune dalle nostre dimensioni, non sono cifre trascurabili. A questi finanziamenti, ne va aggiunto un altro di 750.000 euro, messo a disposizione dal Ministero degli Interni per la sistemazione idrogeologica della Fiumara Santa Lucia. Proprio di recente, inoltre, abbiamo intercettato un finanziamento di 500.000 euro dal piano Piccoli Comuni da parte della Regione Campania. Quest’ultimo finanziamento sarà riservato a interventi di viabilità”.
È previsto anche un finanziamento per quanto riguarda la frazione Rocca Cilento?
“Su Rocca Cilento abbiamo utilizzato dei fondi ministeriali. Su questa frazione vivremo un appuntamento che considero importante per la nostra comunità, il prossimo 24 Giugno, con l’inaugurazione del Castello di Rocca Cilento. Non nascondo per quest’evento tutta l’emozione e l’entusiasmo perché ci puntiamo tanto. Il Castello è di proprietà della Famiglia Squeglia, di conseguenza, oltre a un investimento privato importante, il Comune è intervenuto per recuperare alcune carenze presenti in una frazione abitata da appena settanta residenti, i quali comprensibilmente rischiano uno stravolgimento del loro quotidiano dalla presenza del Castello, che sta già attirando e attirerà flussi turistici non di poco conto. Il nostro obiettivo è cercare un equilibrio fra esigenze dei residenti e quelle dei visitatori. Il Castello davvero immaginiamo possa essere un vettore per far conoscere e visitare la nostra comunità, in particolar modo il borgo medievale di Rocca Cilento con tutte le sue bellezze, tra cui il Convento di San Francesco che è davvero un’opera d’arte, alcuni palazzi baronali, un plesso scolastico d’inizio novecento, che ha mantenuto le sue originarie caratteristiche, un antico frantoio, i lavatoi, oltre che piccole cappelle davvero molto interessanti da un punto di vista artistico. Tutto compreso nella stessa frazione di Rocca Cilento che, sarò ovviamente di parte, considero un museo a cielo aperto. Come Ente Comune abbiamo partecipato a bandi e abbiamo utilizzato i fondi ministeriali per l’arredo urbano della frazione, proprio per valorizzare il centro, in un ‘ottica di prospettiva finalizzata all’accoglienza di nuovi turisti e nuovi visitatori che intendono scoprire il nostro territorio. Apriremo un infoPoint, abbiamo installato delle panchine artistiche, fioriere e altri complementi d’arredo in vista dell’inaugurazione del 24 Giugno, tutto in piena sintonia con il tessuto urbano del centro storico. Contiamo di essere pronti per quest’evento e siamo sicuri che il Castello, unito ad altre attrazioni del posto, possa essere un riferimento per il comprensorio, un simbolo identitario, ma anche un indotto economico per le strutture ricettive, un’occasione occupazionale per circa ottanta unità del territorio che saranno assunte per le varie mansioni professionali all’interno del Castello stesso”.
Un altro intervento importante ha riguardato il plesso scolastico della frazione Corticelle.
“Abbiamo nella frazione Corticelle un plesso scolastico che ospita cento bambini. Sono numeri importanti, al netto delle dimensioni del nostro paese. Per un Comune di circa mille abitanti, avere un riscontro del genere come utenza scolastica, tra infanzia e scuola primaria, lo consideriamo un elemento di vanto. Stiamo parlando di una scuola che è molto quotata per la sua gestione, per un’efficace organizzazione interna, per gli standard di qualità e per il corpo docente, tutti elementi che impreziosiscono questa bella realtà che ormai è un riferimento per il territorio, anche per i Comuni limitrofi. Per il prossimo anno scolastico, stiamo registrando una forte richiesta nelle iscrizioni, in particolar modo per quanto riguarda l’infanzia, e temiamo di non poterle soddisfare tutte. A valle di tutta questa situazione, il Comune ha un progetto, attraverso il quale abbattere e ricostruire il plesso, in maniera tale da renderlo idoneo e strutturalmente all’altezza di accogliere una maggiore popolazione studentesca. In merito, invece, all’attuale struttura, si accede ad essa attraverso un’unica strada, tra l’altro in pendenza, che, nonostante sia a doppio senso di marcia, consente il passaggio soltanto di un’unica autovettura. Di conseguenza, ogni giorno, siamo costretti a impiegare due operatori di polizia municipale alle due estremità della strada che consentono il passaggio in maniera alternata. Si può immaginare il caos e il disservizio che si determinano quotidianamente per l’intera utenza scolastica. Per ovviare a tale situazione, abbiamo stipulato una convenzione con un privato, ottenendo, in cambio di una parte degli oneri comunali, un pezzo di terreno per la realizzazione di una nuova strada, attraverso la quale accedere al plesso scolastico. Così facendo, stiamo cercando di garantire un secondo accesso alla struttura, risolvendo una problematica che persiste da circa quarant’anni. L’intervento dovrebbe essere chiuso nelle prossime settimane e sarà finalmente fruibile e inaugurato, immagino, nei primi giorni di Giugno. Mi fa piacere contribuire a risolvere questa problematica annosa; io stesso sono stato alunno di questa scuola e la problematica era presente sin dalla sua realizzazione. La risoluzione non ha richiesto un considerevole impegno di spesa, ma è l’intervento amministrativo a cui sono particolarmente legato. È stata un’intuizione, attraverso una convenzione fra pubblico e privato, che ha consentito il superamento di una criticità. Lo sottolineo ancora con soddisfazione: è stata l’opera che è costata di meno, ma allo stesso tempo è stata l’opera che migliorerà in maniera evidente un servizio e sarà percepibile sin da subito la sua palese e pubblica utilità”.

Un altro intervento strutturale ha riguardato la rete idrica.
“Sì, noi siamo uno dei pochi Comuni, se non l’unico, a gestire autonomamente l’acqua pubblica. Non siamo affiliati a nessun consorzio. A causa di guasti della rete idrica, dovuti all’usura del tempo, trattandosi di un impianto risalente agli anni settanta, si era purtroppo costretti anche al razionamento dell’acqua in alcune frazioni del territorio. Nel 2020, noi non avevamo l’acqua corrente in tutte le abitazioni e i nostri residenti, le nostre famiglie convivevano con pesanti disagi con questo disservizio, in particolar modo la criticità si accentuava, ovviamente, durante il periodo estivo. Come Amministrazione, come primo atto pubblico, abbiamo preso l’impegno di affrontare e risolvere questa problematica. Ebbene, grazie a un finanziamento di 500.000 euro, di cui facevo cenno in precedenza, per il dissesto idrogeologico, spesso causato anche dalle condizioni di fatiscenza in cui versava il nostro acquedotto, più altri soldi impegnati per il rifacimento delle vasche di raccolta, più altri soldi del bilancio comunale, abbiamo rimesso a nuovo circa tre chilometri di impianto. A oggi, non abbiamo più il problema del razionamento e le famiglie di Lustra possono beneficiare dell’acqua corrente ogni giorno. Anche questo è un risultato particolarmente gratificante e per nulla scontato, oltre che un impegno mantenuto coi nostri cittadini.
Un altro impegno riguardava il rifacimento dell’impianto di pubblica illuminazione su tutto il territorio comunale. A che punto è la situazione?
“Abbiamo ricevuto delle offerte da ditte private, ma allo stesso tempo ci siamo presentati a bandi regionali specifici per l’efficientamento energetico e vorremmo cogliere anche le opportunità in tal senso offerte dal PNRR. Di conseguenza, l’intenzione c’è, ma prima d’impegnarci con dei privati, stiamo valutando se c’è la possibilità di recepire qualche opportunità proveniente dai finanziamenti pubblici preposti per il risparmio energetico”.
In riferimento alla raccolta differenziata, invece, ci sono ampi margini di miglioramento. Come si s’intende procedere in tal senso?
“Sulla raccolta differenziata registriamo un dato al di sotto delle nostre aspettative, oltre che al di sotto dei parametri normativi. Abbiamo stipulato una gara per l’affido del servizio, consapevoli del fatto che l’organizzazione interna non è al momento adeguata come potrebbe essere quella derivante dall’esternalizzazione del servizio a ditte con i requisiti necessari. Con questo progetto, intendiamo nei prossimi anni recuperare questo ritardo e raggiungere un risultato più gratificante. Consapevoli di questo ritardo, di recente, abbiamo avviato una campagna di sensibilizzazione nei confronti della cittadinanza, distribuendo sacchetti e l’occorrente per la differenziata. Dobbiamo riuscirci, sarà un nostro impegno costante, un nostro obiettivo e sono fiducioso nella piena collaborazione dei cittadini. Così come per quanto riguarda la criticità dell’acqua, anche per la differenziata, il frazionamento territoriale, con diversi chilometri di percorrenza che intercorrono da una frazione all’altra, non agevola la gestione ordinaria. Tuttavia, seppur si tratta di un’oggettiva difficoltà, dobbiamo affrontarla pur di conseguire un obiettivo soddisfacente”.
Il Comune di Lustra ha compartecipato alla candidatura di Paestum a capitale della cultura 2024. Pur, non conseguendo il risultato, è stata comunque un’esperienza per fare rete tra Comuni limitrofi. Crede ci possano essere altre occasioni di collaborazione?
“È stato comunque un bel risultato, oltre che una bella esperienza. Facciamo parte dell’Unione dei Comuni Paestum – Alto Cilento, anzi, il Comune di Lustra è stato uno dei fondatori dell’Unione dei Comuni. Prima si chiamava solo Alto Cilento, da un anno abbiamo aggiunto anche il nome Paestum per ragioni di brand territoriale, per aver maggior visibilità e prestigio. Crediamo fortemente all’Unione dei Comuni, ricevendone molti servizi importanti e so bene che la nostra Unione dei Comuni è un’isola felice, una bel contenitore di confronto costante, collaborazione e condivisione di servizi. La candidatura di Paestum ovviamente è stata l’iniziativa che ha avuto maggiore visibilità, ma non è stata l’unica. Proprio con i Comuni membri, abbiamo cercato e cercheremo occasioni di condivisione soprattutto in ambito turistico. Per noi, collaborare e lavorare per un miglioramento di uno dei siti più visitati al mondo e affiancare altre bellezze e unicità come il Castello di Rocca Cilento è un’occasione di grande prestigio”.
A tal proposito, in un’ottica di condivisione fra realtà territoriali, cosa ne pensa dell’iter referendario per la costituzione di un unico Comune del Vallo di Diano, che includerebbe 15 Comuni del comprensorio?
Proprio perché vivo quest’esperienza positiva della nostra Unione dei Comuni, preferisco la collaborazione all’inclusione, mantenendo e non dissolvendo le identità di ognuno di noi. Le identità territoriali sono un valore aggiunto da non disperdere. Di conseguenza, preferisco altri strumenti di condivisione, ma non la fusione in un unico Comune, nonostante tanti benefici che ne possono indiscutibilmente derivare, quali il possibile azzeramento del debito, maggior peso e visibilità. A ciò, bisogna aggiungere delle problematiche di natura organizzativa, in quanto i Comuni di cui si parla distano tra loro diversi chilometri, non sono in sequenza e circoscritti in un raggio di pochi chilometri. Nutro, pertanto delle perplessità, in termini anche di amministrazione del territorio.

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