Malangone: “Rassicurazioni Avossa su bilancio non fugano tutte le perplessità”

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riceviamo e pubblichiamo

Gentile Prof.ssa Eva Avossa, nei giorni scorsi, nella Sua veste di Assessora, già vice-Sindaca, e deputata, Lei ha inviato un messaggio tranquillizzante circa la situazione finanziaria dell’Ente affermando che il Bilancio “è in ordine e consentirà alla Città di portare avanti i tanti progetti in cantiere ed assicurare servizi di eccellenza ai cittadini nei prossimi anni”. Ritengo doveroso ringraziarLa per questa dichiarazione, con la quale ha evidentemente inteso contrastare le voci dissonanti, anche se la decisione di mettere in vendita – subito – molti beni di proprietà della Comunità, tra cui il Campo Volpe e gli stabilimenti balneari, non consente di fugare tutte le preoccupazioni. Non posso nasconderLe, in effetti, le mie perplessità su almeno quattro punti del Bilancio che appaiono meritevoli di più approfonditi chiarimenti a causa della mia insufficiente conoscenza della materia:

  1. Oneri straordinari per € 81.045.480,78. La Relazione sulla Gestione e quella predisposta dai Revisori nulla dicono in merito. Ma, una spesa di 81milioni non può restare senza giustificazione. E, quindi: a chi sono stati versati e perché? Appare evidente, peraltro, che questa voce ha causato la perdita economica di € 70.972.851,97, ha inciso sulla riduzione del Patrimonio a 405milioni (erano 566milioni solo a fine 2018) e sull’incremento della debitoria a 647milioni;
  2. Risultato di Amministrazione per € 221.686.731,86. Facendo salvo ogni errore, ho rilevato che, diversamente da quanto previsto dal Testo Unico Enti Locali, nel calcolo riportato a pag. 36 della Relazione sulla Gestione sono stati applicati Residui Passivi per € 203.739.977,53 in luogo di € 342.531.268,27 come ricostruiti a pag. 35 della stessa Relazione. A cosa attribuire i mancanti € 138.791.290,74? I Revisori hanno confermato l’importo a pag. 19 della loro Relazione ed hanno ricondotto i circa 204milioni alla differenza tra i debiti complessivi (646milioni) e quelli di natura esclusivamente finanziaria (470milioni), aggiungendo residue anticipazioni di tesoreria che, salvo errore, sarebbero già comprese tra i debiti. In ogni caso, pur facendo somme e sottrazioni, l’importo non appare chiaramente ricostruibile. Sono stati usati criteri non oggettivi?.
    Mi permetto osservare che lo schema a pag. 35 elenca tra i Residui Passivi anche le Spese del Titolo 7, “Spese per conto terzi e partite di giro”, per l’importo IMPEGNATO di complessivi 132.645.582,64 a fronte di eguale importo ACCERTATO al Titolo 9 delle Entrate e RISCOSSO per € 131.934.428,13 in c/competenza. Quindi, nel 2020, sono stati incassati circa 132milioni che non spettavano all’Ente e dovevano essere girati a terzi. Come è stata contabilizzata la partita? Il relativo Residuo Passivo non costituisce un debito da inserire nella quantificazione del Risultato di Amministrazione? Non so;
  3. Disavanzo di Amministrazione per € – 201.893.510,41. EvitandoLe il calcolo, posso assicurarLe che, applicando l’intero ammontare dei Residui Passivi, il Disavanzo di Amministrazione passerebbe a ben € 340.684.801,15. Una cifra devastante, mi permetto dire;
  1. I debiti dell’Ente sono stati dichiarati in € 646.875.430,29, di cui € 470.134.541,07 di natura finanziaria. Considerata l’ulteriore anticipazione di liquidità di 25milioni contratta quest’anno, saremmo già arrivati a 670milioni. E, forse anche a 700milioni. Come si potrà fronteggiare questa montagna di impegni visto che le Entrate proprie, del I e III Titolo, si aggirano sui 120milioni? Quale è il rapporto debito/entrate? Sono certo che le precisazioni che vorrà gentilmente fornirmi metteranno in evidenza tutta la mia, già dichiarata, approssimativa conoscenza della materia. Di questo, Le chiedo scusa in anticipo. In ogni caso, ritengo prioritario capire davvero quale sia lo stato dell’Ente di cui assicura la solidità. Non posso sottacerLe, al riguardo, le 20 raccomandazioni e i 12 rilievi formulati dai Revisori, tra cui: attendibilità della situazione finanziaria, dei risultati economici e della situazione patrimoniale; rispetto degli obblighi di finanza pubblica e dei piani di rientro, congruità dei fondi. Ed altro ancora. Quindi, mi consentirà di chiederLe: è possibile sostenere che il Bilancio sia vero, certo e reale? Visti i tempi, desidero assicurarLe che la mia richiesta non ha alcun collegamento con qualsivoglia posizione elettorale, ma rappresenta solo l’esercizio di un diritto alla informazione che, nella veste di semplice cittadino, mi appare quanto mai opportuna proprio per l’imminenza della consultazione.

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