Gli assorbenti non sono un bene di lusso poiché ogni donna ne necessita. Non è possibile farne a meno. Nonostante ciò, tamponi, coppette mestruali, intervalli utili ed indispensabili, continuano ad essere tassati al 22% poiché non rientrano nei beni di prima necessità.
Un particolare curioso: i rasoi maschili sono considerati beni di prima necessità e sono tassati in quanto tali. Discriminazione fiscale di genere? Forse, se si pensa al fatto che il rasoio non è indispensabile alla salute dell’uomo.
Molte farmacie italiane, sulla scia di iniziative che coinvolgono tanti Paesi del mondo tra cui India, Kenya, Stati Uniti, hanno cominciato a ribellarsi ed a considerare la tampon tax un’imposta ingiusta, introdotta per la prima volta nel 1973 con aliquota al 12%. Al pari di altri beni, su tamponi e assorbenti, l’IVA è stata costantemente aumentata fino a diventare oggetto di dibattiti socio-economici.
Lo slogan “il ciclo non è un lusso” è diventato l’obiettivo di alcune importanti associazioni del nostro territorio tra cui “I Volti di Cassandra”, “Paesaggi Narranti”, “Legambiente” , Associazione “Ombra”, “Donne Fuori dal Comune” e “Rinascimento”. Una battaglia condivisa, un’iniziativa che ha trovato terreno fertile nella Farmacia comunale di Pontecagnano dove gli assorbenti non vengono più tassati al 22%.
La cerimonia ha visto protagonisti il sindaco Giuseppe Lanzara da sempre dalla parte delle donne, accompagnato dalle assessore Rosa Lembo ed Adele Triggiano e dalle consigliere comunali Gerarda Sica e Nunzia Fiore.
“Un Paese civile abbraccia e sostiene i diritti di tutti” sostiene Lucia Zoccoli ideatrice, insieme alla giornalista Stefania Maffeo del blog ivoltidicassandra. “La nostra è un’onda rosa, fatta di persone che credono e realizzano progetti finalizzati al benessere della collettività. Ovviamente quando queste inizitive trovano l’ascolto dell’Amministrazione locale, il risultato è straordinario”.
La sinergia tra le diverse associazioni è il movente di importanti azioni come quella di ridurre la tassazione su prodotti legati all’igiene intima femminile ed all’infanzia. Affinché anche questa diventi un’altra strada da percorrere a favore di una cultura della diversità e dell’inclusio
Rossella Graziuso