Bisogna promuovere la sostenibilità

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Di Nicola Celentano

Questa volta ad essere intervistato è Alessio Scuotto un ragazzo del Comune di Roccapiemonte che ha partecipato come membro di un gruppo presente in modo particolare nel Comune di Mercato San Severino  il cui interesse principale la lotta all’inquinamento e allo sviluppo dell’ecosostenibilità.

Attraverso le domande di sotto riportate ho cercato di far fuoriuscire quali possono essere le operazioni da compiere all’interno del Comune ai fini di diminuire il tasso d’inquinamento e favorire la sostenibilità sul territorio.

1)Secondo la Commissione delle Nazioni Unite l’ecosostenibilità  indica:“lo sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere le capacità delle future generazioni di soddisfare i propri”. Secondo lei come appartenente ad un gruppo ,sul territorio di Mercato San Severino ,che ha mostrato sempre la voglia di far sì che l’ambiente venisse tutelato , pensa che c’è qualcosa che si possa fare sui territori affinchè si promuova la sostenibilità?

“Credo che la promozione della sostenibilità, così come quella di ciascun altro tema sociale, economico, politico e ambientale, debba passare attraverso l’educazione delle nuove generazioni al rispetto per l’ambiente e per il prossimo. Non sono a conoscenza delle iniziative sicuramente già messe in atto nelle scuole a tal proposito, ma ricordo che durante il mio periodo scolastico il problema iniziava a essere già affrontato e sono sicuro che adesso venga trattato in maniera più consistente e sistematica. Credo in questo genere di comunicazione che agisce sulla mentalità dei più piccoli, la quale è nel pieno del proprio sviluppo, piuttosto che nel terrorismo mediatico sporadico e nella colpevolizzazione delle singole azioni individuali (ad esempio l’utilizzo di aerei di linea da parte di chi viaggia per svago), perché la popolazione più adulta è più restia al cambiamento e perché i piccoli atti personali di buon senso perdono quasi significato quando inseriti in un contesto non sostenibile. Per spiegarmi meglio: ispirare una generazione di bambini a realizzare, in futuro, una metropoli a emissioni zero è meglio che proibire agli attuali abitanti di tale città l’utilizzo dell’auto a combustione, generando in loro senso di colpa e frustrazione nei confronti di nuove abitudini che possono sembrare scomode e che comunque non andrebbero a compensare la grossa fetta di emissioni provenienti dall’industria. Questo esempio di natura ambientale si potrebbe estendere a ogni campo: sociale e giudiziario.”

  • In che modo l’ente comunale potrebbe intervenire per far sì che ci sia nell’aria meno inquinamento?

“L’ente comunale potrebbe proseguire nell’attuale direzione, cioè la messa e disposizione e la valorizzazione di piste pedonali, ciclabili, aree verdi e libere dal traffico veicolare. Inoltre l’attuale collocazione degli impianti industriali al di fuori dei contesti più frequentati e abitati è un qualcosa da mantenere e, se possibile, rafforzare nel futuro a lungo termine.”

3)Come mai gli adolescenti sono sempre più lontani da questi temi ?

“Credo che la precedente lontananza degli adolescenti da questi temi fosse causata dal loro naturale stato di alienazione, incertezza nei confronti del futuro e pressione sociale che da sempre fa sì che cerchino di estraniarsi dalla realtà per rifugiarsi nel divertimento e nella spensieratezza. Ciò è del tutto normale, anche per motivi anagrafici.

Tuttavia, ultimamente, il miglioramento del sistema educativo, l’utilizzo consapevole dei social network e la nascita di associazioni e battaglie simboliche come quella portata avanti da Greta Thunberg hanno fatto sì che proprio i giovani diventassero i più sensibili e preoccupati della tematica ambientale. Inoltre il problema è attualmente molto più urgente che in passato, e l’urgenza smuove anche le coscienze più assopite.”

4) Negli ultimi anni sul territorio di Mercato San severino e limitrofi abbiamo sentito spesso parlare di danneggiamento di opere pubbliche , incendi e atti vandalici nei confronti di cose della natura , secondo lei come è possibile fermare questo fenomeno  che è sempre più radicato ?

“Credo che sia possibile arginare questo fenomeno in due modi: nel breve termine, tramite punizioni esemplari, ma rieducative e mai umilianti, per chi venisse colto nel compiere atti vandalici e/o incendiari; nel lungo periodo, tramite un’opera di sensibilizzazione che possa rendere, man mano, le punizioni un deterrente sempre meno necessario, perché si farà in modo che i cittadini percepiscano le opere pubbliche come parte della propria ricchezza: non più come un qualcosa di nessuno, ma come un bene di tutti, inclusi se stessi. Per arrivare a questo livello di consapevolezza, ancora una volta bisogna partire dall’educazione scolastica, e passare per valorizzazione delle risorse che si intende tutelare: tale valorizzazione non deve retorica, basata su belle parole, ma pratica, e deve mostrare l’importanza quotidiana di tali risorse per la vita di ognuno, e come il loro danneggiamento possa portare a conseguenze disastrose non solo per una parte della comunità, ma anche per gli stessi vandali e piromani (frane, impoverimento…). Fare leva sull’egoismo e sulla paura per le conseguenze delle proprie azioni può sembrare uno strumento sgradevole, ma a volte è il più efficace per spingere qualcuno a riconsiderare i propri comportamenti e rendersi più responsabile.”

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