Cecilia Pisanti: “La società non ci deve rendere handicappati: l’incentivazione alla cultura deve contribuire alla dignità nella nostra città con un conseguente giusto lavoro”

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Chi è Cecilia Pisanti? Una ragazza di 36 anni nata e cresciuta a Salerno. Cecilia ha una disabilità causata da una malattia neurologica degenerativa, diagnosticata quando aveva 15 anni. Ingegnere meccanico dal 2006 alla triennale e dal 2008 alla quinquennale, laureata con 110 e lode, ha un dottorato di ricerca nel 2012, con circa una ventina di pubblicazioni scientifiche. “Ho fatto due anni di assegno di ricerca presso l’università degli studi di Salerno, per 5 anni e mezzo ho lavorato in azienda come control system engineer, da un anno insegno nelle scuole superiori avendo conseguito l’abilitazione ad insegnare col TFA” – commenta l’ingegnere Pisanti – “Attualmente faccio anche parte di un’associazione il cui presidente è professore Universitario di fisica tecnica e trasmissioni del calore. L’associazione si occupa di creare un ponte tra Università e mondo del lavoro attraverso corsi, eventi e rubriche alcune delle quali mi sono occupata personalmente, in qualità di responsabile della comunicazione”.

Cecilia Pisanti si è candidata alle prossime amministrative salernitane con la lista “Centro Democratico – Salerno viva” a supporto del sindaco uscente Vincenzo Napoli ed ha le idee chiare su alcuni punti programmatici che ritiene fondamentali per la città di Salerno, per una sua evoluzione sociale e culturale e lavorativo.

“I punti su cui focalizzo la mia campagna sono strettamente legati alla mia persona ed esperienza.

  1. DISABILITA’: essendo sia disabile che tecnico (ingegnere) mi occupo della lotta alle barriere architettoniche, e della dignità della persona disabile che consegue al garantirle una vivibilità, nei vari aspetti della vita, come un normodotato. In prima istanza si dovrebbe garantire la possibilità di accedere a ogni luogo, negozio, ripristinando un manto stradale adeguato, tutte le attività devono disporre di pedane amovibili di pochi euro, bisogna sensibilizzare le persone.
  2. CULTURA E UNIVERSITA’: avendo un’ampia esperienza universitaria, cultura e università sono argomenti a me cari e noti. La nostra città ha tanta cultura alle spalle, basta solo dargli adito di emergere. Viene proposta la creazione di vari poli culturali all’interno della città e portare medicina nella città in memoria della scuola medica salernitana.
  3. LAVORO: questo è un argomento un po’ ostico. Molti colleghi che si sono formati con me a Salerno sono stati costretti ad andare a lavorare al nord. Questo è un peccato dato che qui l’offerta è ampia, sia a livello umanistico (basti pensare alle vicine Paestum, Pompei) che tecnico (con realtà industriali degne di nota) che turistico (quanti altri posti al mondo vantano di essere situati tra due costiere, amalfitana e cilentana?). Per fare ciò occorre far conoscere l’offerta del posto, già iniziata con l’associazione creando un contatto tra giovani e aziende, ma che deve assolutamente continuare con la divulgazione social, sportelli giovani ed altro ancora”.

Una forza della natura Cecilia che in conclusione ha dichiarato: “La società non ci deve rendere handicappati: l’incentivazione alla cultura deve contribuire alla dignità nella nostra città, alla consapevolezza di ciò che abbiamo, alla capacità nel saperlo usare adeguatamente, con un conseguente giusto lavoro”.

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