Coltura Edizioni: la risposta salernitana a un’esigenza culturale

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Senza la cultura, persino la libertà diventa un privilegio pericoloso.”: parola all’editore

di Davide Bottiglieri

Siamo alle porte del 2023 e a Salerno, città che da qualche anno tenta una maggiore sfrontatezza in tema di proposte culturali, si avverte un particolare fermento. È Coltura Edizioni, casa editrice neonata che apre i battenti mentre l’anno vive i suoi ultimi palpiti, come a voler sigillare un passaggio di consegne e l’arrivo di aria nuova.

Coltura Edizioni si manifesta al pubblico lanciando sul mercato un fumetto satirico, collezionando presentazioni su presentazioni in città e provincia, con una consapevolezza che di rado si vede in realtà appena nate. Ed è proprio di consapevolezza che parla Stefano Ferrara, autore e editore di Coltura Edizioni.

Partiamo dal nome: perché Coltura Edizioni?

Per fissare la necessità di coltivare la cultura, in un’epoca in cui riaffiora con prepotenza una consapevolezza: senza la cultura, persino la libertà diventa un privilegio pericoloso. Coltura è stata una scelta, una scelta per chi come noi ha sposato l’arte, la creatività e le parole. La parola è anche il seme delle nostre comunità e noi abbiamo scelto di coltivarne i frutti più succulenti, che nutrono il racconto della realtà: le arti narrative. Coltura Edizioni vuole rappresentare un terreno ideale per chi come noi sceglierà di seminare e coltivare gli sterminati campi della narrazione individuale e collettiva.

Concorrenza spietata, crisi della carta, pochi lettori nel Sud Italia e tanti altri fattori suggeriscono presupposti non proprio ottimali. E allora perché aprire una casa editrice?

La nostra missione è proporre un’editoria di qualità e restituire al lettore ciò che i grandi colossi del web, le case editrici a pagamento e il self-publishing hanno contaminato: pubblicazioni di valore. E in quest’ottica la concorrenza è tutt’altro che spietata. I tempi lunghi della scrittura sono funzionali all’analisi e alla comprensione della realtà e delle questioni cruciali, piantano un seme, toccano nell’intimo il lettore, alimentano un immaginario. Contrariamente tutto tende a disperdersi nell’infodemia, l’epoca che stiamo vivendo lo testimonia. Il racconto deve saper prescindere dalla dittatura dell’immediatezza. E Coltura Edizioni segna questo passaggio: il racconto che si appropria o si ri-appropria, come preferite, di una lentezza necessaria. Attraverso una proposta itinerante, un’offerta capace di spaziare, di tenere insieme, dal cartaceo al digitale, dalla produzione di libri a quella di podcast e video.

Quali opere cerca Coltura Edizioni?

Siamo aperti a tutti quegli scritti che alimentano e arricchiscono il dibattito, percorrono sentieri che accomunano, seppur diversificati. Prediligiamo opere che possano far germogliare nei lettori curiosità, riflessione, scoperta, emozioni, interrogativi, prospettive; semi che una volta piantati possano far crescere e coltivare a loro volta nuovi processi culturali e sociali.

Perché e come inviare la propria opera a Coltura Edizioni?

Perché siamo una casa editrice No Eap, ossia non chiediamo contributi all’autore, anzi riteniamo fermamente che l’autore debba poter guadagnare insieme all’editore. Dunque rifuggiamo dalla cosiddetta “editoria” a pagamento, ormai un fenomeno dilagante. Poi perché seguiamo l’autore in ogni passaggio di un lavoro accurato, dall’editing alla promozione del libro. E’ possibile inviare all’indirizzo [email protected] qualunque tipologia di opera letteraria: poesie, romanzi, racconti, saggi, fumetti e graphic novel.

La casa editrice ha aperto con un fumetto. Come mai questa scelta?

Il Paladino, disegnato magnificamente dalla matita sublime di Daniele De Crescenzo, è un fumetto che va ben al di là della semplice caricatura di un singolo personaggio: racconta un contesto, un modo di concepire la cosa pubblica e la gestione del potere. E’ anche un’opera satirica che fotografa la nostra epoca, quella in cui a volte la realtà supera l’immaginazione, complicando la vita degli artisti. Abbiamo inaugurato il nostro percorso così, con una raccolta di vignette destinata a tutti e capace di coniugare riflessione e leggerezza.

Quale sarà la prossima pubblicazione e di cosa parla?

Il 2 maggio arriva in libreria per Coltura Edizioni “In Treno” di Angelo Coscia, un romanzo breve ma intenso, una lettura da godersi tutta d’un fiato.

Lo scompartimento di un treno, sei posti a sedere, sei passeggeri, sei storie che si intrecciano in un puzzle surreale ma non improbabile. E un’incognita costante: dove ci porterà questo viaggio?

Stefano Ferrara: autore, editore e fruitore. Cosa ne pensa del panorama culturale salernitano?

In una città che parla prevalentemente un linguaggio commerciale spicciolo e che predilige il ricorso all’effimero, è sempre stato difficile intercettare nuove proposte e nuove energie. Quello salernitano è un panorama culturale disgregato, incapace di fare rete, che induce a guardare altrove. Ma negli ultimi tempi si respira un fermento crescente, soprattutto a livello giovanile e nonostante l’esodo di massa verso il nord e l’estero. Non è più un azzardo riporre speranze nelle giovani generazioni che ripartono dai territori d’origine anche come premessa di rigenerazione esistenziale e culturale.

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