È Adrien Rabiot l’uomo del destino.

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Crescenzo tenta l’ultimo pronostico in vista della finale del mondiale: Francia favorita.

Di Davide Bottiglieri

Due semifinali molto differenti. Il Marocco ha dato sicuramente più filo da torcere alla Francia che la Croazia all’Argentina. Lo scontro finale dipenderà anche dalle energie spese?

C’è da dire che l’Argentina non sembra aver speso troppe energie, perché la Croazia ha lasciato parecchi spazi, cosa a cui non ci ha abituato nelle precedenti partite. Mentre la Francia, dopo il vantaggio iniziale, ha dovuto faticare parecchio per contrastare la reazione rabbiosa del Marocco, ma ha fa fatto la partita attendista che ci aspettavamo, con la qualità superiore dei suoi giocatori che ha prevalso sui ragazzi di Regraguì. Quindi, secondo me non saranno le energie spese a fare la differenza domenica… chissà se invece potrà influire il giorno in più di riposo a favore dell’albiceleste.

Molti opinionisti sportivi sono dell’idea che la Croazia soffra l’assenza di un centravanti dal ritiro di Mandzukic dai grandi palcoscenici. Qual è la tua opinione?

Assolutamente d’accordo. Sono sempre stato un allenatore che ha reputato fondamentale la presenza di un centravanti di ruolo. Mandzukic nella Croazia era il terminale offensivo, fondamentale a creare gli spazi per gli inserimenti dei vari Rakitic e Perisic, e all’occorrenza faceva anche i goal importanti. Poi Mandzukic, rispetto agli attuali attaccanti a disposizione di Dalic, era un attaccante di livello nettamente superiore; per fare un paragone è la stessa mancanza che ha avuto la nostra nazionale quando è passata nel giro di 4 anni da Toni a Iaquinta come centravanti, con tutto il rispetto per quest’ultimo che secondo me è stato una grande seconda punta, ma nulla a che vedere con il bomber modenese.

Iconico l’abbraccio tra Alvarez e Lautaro al momento della sostituzione del primo in favore del secondo. L’Argentina, al di là delle ovvie caratteristiche messe in campo, può contare anche su un gruppo più coeso?

Da sempre le nazionali sudamericane hanno spesso avuto come punto di forza a loro favore la coesione del gruppo, è proprio un valore insito nella loro cultura. L’Argentina ha sempre dimostrato questa qualità, anche arrivando ad escludere giocatori eccellenti per salvaguardare l’armonia dello spogliatoio; ad esempio, ricordiamo Icardi, mai voluto dai responsabili della Nazionale a causa delle vicende che hanno caratterizzato la sua vita privata. Però non sottovalutiamo la coesione dei ragazzi di Deschamps, che dall’assenza dei grandi campioni in questo mondiale, ne ha tratto tanta forza, che si nota nel sacrificio che mettono in campo.

Che futuro pronostichi ad Alvarez? Come lo utilizzerà Guardiola (che ne ha già escluso un prestito)?

Alvarez è un grandissimo talento. Se Pep ha escluso il prestito è perché ci conta molto; certo riuscir a togliere il posto ad Haaland, o convivere con lui nel reparto offensivo sarà difficile, ma Julian ha la qualità per poter fare entrambe le cose, e con l’aiuto di Guardiola potrà imparare davvero tanto per poter crescere sia a livello tecnico che tattico. Come la gran parte degli attaccanti argentini della storia, avrà un grande futuro, starà poi a lui impegnarsi affinché possa essere il più vincente possibile, e anche una buona dose di fortuna non gli farebbe male.

Dybala è stato utilizzato con il contagocce, fino ad ora. Non si è dimostrato al livello dei compagni o semplicemente non è funzionale al gioco dell’Argentina?

La qualità di Dybala non si discute, è tecnicamente uno dei migliori al mondo. Scaloni è stato chiaro: è il sostituto di Messi! Quindi essendo la Pulce in una gran forma mentale e fisica, Paulo non ha avuto spazio, ma penso che lo sapesse fin dal momento della convocazione, considerando poi che prima di partire per il Qatar è stato fermo per parecchie settimane causa infortunio.

Il Marocco esce dalla competizione a testa altissima. Può aprire un ciclo del calcio africano?

Il Marocco ha compiuto un’impresa e ha scritto la storia dell’Africa ai mondiali. Da qui a dire che si possa aprire un ciclo per il calcio africano a livello mondiale penso che la strada sia ancora lunga. Diciamo che ora ci sono delle basi più solide, considerando che la quasi totalità delle selezioni del continente nero giocano in Europa. La speranza di vedere una di questa nazionali alzare la coppa al cielo c’è, ma chissà quanto dovremo aspettare.

Cosa è mancato per centrare la finale?

È mancata la cattiveria negli ultimi venti metri. Hanno creato davvero tante occasioni, ma Lloris è stampo impegnato in poche occasioni, dimostrando sempre grande attenzione. E poi, è mancata, l’abitudine dei giocatori marocchini a giocare partite di questo livello: solo Hakimi e Ziyech sono stati grandi protagonisti nelle notti di Champions, mentre Les Bleus hanno calciatori già campioni del mondo 4 anni fa ed altri che hanno già vinto trofei con le proprie squadre di club.

Griezmann è un giocatore che ci ha abituati a un rendimento altalenante: periodi in ombra intervallati da momenti di calcio stellare. In questa Francia sta mettendo il suo, facendosi trovare addirittura nella propria area di rigore, con innegabile spirito di sacrificio in fase difensiva. Che sia il ritorno del giocatore che tutti ci aspettiamo?

Griezmann è un grande giocatore. Parliamo di una sua parabola discendente nelle stagioni in Catalogna, ma partiamo da un presupposto: passare dall’Atletico Madrid ad un’altra squadra non è facile, perché il gioco che richiede Simeone è particolare e dedito ad un pressing asfissiante, che comunque ha portato a grandi risultati. Anche all’inverso arrivare nei “colchoneros” ed entrare nei meccanismi del Cholo è complicato, vedi Joao Felix. Antoine è evidentemente un calciatore che rende bene con un gioco fatto di sacrificio, e con l’idea espressa dai transalpini in nazionale sembra andarci a nozze. Griezmann è ancora relativamente giovane e potrà ancora deliziarci con grandi giocate. Quindi la mia risposta è Si.

Argentina e Francia: due formazioni differenti. Una più tecnica, l’altra con giocatori dall’atletismo strabordante. Se fossi in entrambi gli allenatori, come prepareresti la partita?

Non mi stancherò mai di dirlo: gli allenatori bravi sfruttano al meglio le grandi potenzialità dei loro migliori calciatori, soprattutto quando si parla di Selezionatori. Se fossi in Deschamps farei esattamente quel che ha fatto in tutte le partite fin qui disputate, perché questo è il gioco che propone da sei anni, ed ha dimostrato che così i suoi calciatori possono e sanno vincere. Il compito di Scaloni è più complicato: scardinare la difesa francese sembra difficile, ma la qualità offensiva dell’Argentina può far male a Varane&co. Quello che farei è provare a creare occasioni come hanno sempre fatto fin qui, magari cercando di allargare e creare spazi tra i centrali e gli esterni bassi francesi, e chiedere maggiori inserimenti senza palla dei centrocampisti in area di rigore, similarmente al goal di Molina contro l’Olanda.

Pronostica un giocatore che si dimostrerà determinante in questa partita.

Martinez e Lloris sono due buoni portieri, e sicuramente entrambi potranno essere decisivi da ambo le parti. De Paul da un lato e Tchouameni dall’altro saranno quelli che potranno dare ritmo e intensità con la giusta dose di qualità. Poi Giroud e Alvarez saranno terminali offensivi decisivi, sia per sbloccare il risultato, che per fare il lavoro sporco che si chiede alle prime punte, ma soprattutto per liberare i giocatori che hanno un passo in più di tutti gli altri. E poi c’è lui: Lionel Messi. Sarà decisivo? Con tutta probabilità sì, ma il giocatore che, secondo me, sarà decisivo nella finale di Lusail è Adrien Rabiot, il centrocampista che al momento è in una forma straripante, anche se ha smaltito l’influenza che lo ha tenuto fuori dalla semifinale, e che tatticamente è sempre al posto giusto al momento giusto. Termino salutando un grande uomo che ci ha lasciato: Sinisa Mihajlovic, un grande campione, un ottimo allenatore, ma soprattutto un grandissimo esempio umano di come affrontare la vita e i problemi. Ci mancherà tanto. Buon viaggio Mister.

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