È polemica con i tifosi granata, Maurizio De Giovanni prende le distanze: “Amo Salerno, ma vado dove sono gradito”

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Grande delusione per i fan salernitani di Maurizio De Giovanni.

Il noto scrittore napoletano ha annunciato, sulla sua pagina Facebook, che non verrà più Salerno dove, il prossimo 21 aprile nel Palazzo Sant’Agostino avrebbe presentato il suo nuovo libro.

Il motivo? L’ennesima lite social con i tifosi della Salernitana.

Una decisione presa non troppo a cuor leggero quella dell’autore dei libri che hanno ispirato famose serie Rai, dal Commissario Ricciardi ai Bastardi di Pizzo Falcone.

“Mi dispiace. Per le mie lettrici, e per i miei lettori che ogni volta riempiono gli spazi in cui presento i miei libri. Mi dispiace per una città e una provincia per le quali non ho mai nascosto il mio sincero amore, tanto da farci nascere il mio personaggio più caro. Mi dispiace perché sono consapevole che così la do vinta ai facinorosi, ai delinquenti e più in generale agli imbecilli”.

Inizia con queste scuse quindi il post che negli ultimi giorni ha diviso il web tra “supporters ed haters”.

Ma perché De Giovanni ha preso questa così radicale posizione?

Tutto nasce nel post partita Roma-Salernitana tenutasi lo scorso 10 aprile. I tifosi giallorossi hanno insultato i supporters granata con cori che inneggiavano: “Sembra Napoli!” La risposta dei salernitani non si è fatta attendere: “Odio Napoli!”.

È così che si è innescata l’ennesima polemica causata dal tifo sportivo dalla quale lo scrittore ha preso le distanze. La goccia che ha fatto poi traboccare il vaso è stato l’attacco dell’editoriale tuttosalernitana.com che ha invitato l’autore napoletano a presentare altrove i suoi libri:

“Mi hanno insegnato che se non sono gradito, non devo accettare inviti”

È la risposta di De Giovanni che, nell’intervista a 696 TV motiva così la sua decisione di non venire più a Salerno, nonostante ami la città e il suo popolo:

“Io amo Salerno e ritengo che siamo un unico popolo. Trovo, perciò, assurdo, veramente ignobile, profondamente lesivo che le curve di molte tifoserie attacchino il popolo napoletano augurando catastrofi naturali, malattie epidemiche, di tutto.

La mia richiesta era di prendere le distanze da questa gente. […] Così non è stato, purtroppo. Io non ho registrato, se non sporadiche, personali e anche abbastanza impaurite reazioni di persone che mi hanno mostrato in privato molta solidarietà. Ma è un dato di fatto che anche a livello istituzionale nessuno prende le distanze da questa gente. Che, invece, minaccia, continua a dire in maniera piuttosto becera di non volermi vedere a Salerno

Alle accuse di usare Salerno solo come dal punto di vista promozionale lo scrittore replica:

Ovviamente non è così. Per fortuna da molti anni l’andamento delle vendite dei miei libri può prescindere dalle presentazioni in un posto o nell’altro. Preferisco andare dove sono gradito”.

Centinaia i commenti. Chi esprime solidarietà per lo scrittore napoletano, chi invece cerca di capire il motivo di questa scelta e chi ancora invia minacce in privato.

Ad oggi Pasquale Sorrentino, consigliere provinciale del Partito Socialista delegato al Turismo e promozione, attende prima di esprimersi sull’evento in programma il 21 aprile.

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