Inchiesta Salerno, Zoccola torna davanti al gip

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Fiorenzo Zoccola, detto Vittorio, torna davanti agli inquirenti. L’imprenditore, finito in carcere, al centro dell’inchiesta sulle coop che, grazie alla fitta rete di legami con politici e funzionari comunali, beneficiava di favori sugli appalti relativi all’affidamento dei servizi di manutenzione del verde a Salerno, sarà riascoltato nuovamente in mattinata, dopo l’interrogatorio ‘fiume’ durato circa 8 ore in cui, sembrerebbe, che l’imprenditore avrebbe parlato e raccontato particolari importanti che potrebbero fare luce sull’inchiesta condotta dal procuratore capo Borrelli. I verbali sono stati secretati ma lo stesso avvocato Michele Sarno, consigliere comunale in attesa della proclamazione e già candidato a sindaco del centrodestra alle scorse elezioni, che difende Zoccola, nel corso della puntata andata in onda su La7 a “Non è L’Arena” aveva fatto intendere che le parole del suo assistito fossero state collaborative e fondamentali per lo sviluppo delle indagini. Otto le coop sotto la lente d’ingrandimento che facevano capo a Zoccola, accusato di associazione a delinquere e turbativa d’asta: nell’inchiesta, tra i 29 indagati, ci sono anche il sindaco di Salerno Enzo Napoli e l’ex assessore alle politiche sociali Nino Savastano (ora agli arresti domiciliari) e il dirigente comunale del settore Ambiente Luca Caselli (ai domiciliari). I legali, per entrambi, hanno chiesto la revoca della misura cautelare al Riesame. L’altro filone su cui indagano gli inquirenti riguarda le amministrative del 3 e 4 ottobre con gli arresti di Gianluca Izzo e Umberto Coscia, rispettivamente il titolare e l’ex dipendente della coop ‘San Matteo’, che avrebbero minacciato, mediante degli audio Whatsapp diventati poi pubblici nel giorno del voto, i lavoratori affinché votassero per Alessandra Francese, candidata al consiglio comunale a sostegno del sindaco Napoli e moglie di Izzo.

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