Internazionalizzazione: segnali di ripartenza?

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Gli ultimi dati per l’export sono confortanti, sembra quasi esser tornati ai livelli pre-covid. Le stime, infatti, per le vendite di beni Made in Italy vedono per il 2022 un aumento del 5,4%. Aspettando la fine della pandemia le aziende però devono riformulare le proprie strategie e piani commerciali all’estero nella lettura di questo scenario complesso.

Tuttavia, in questo periodo storico dobbiamo far fronte a una nuova emergenza che potrebbe influenzare non poco i mercati: l’aumento dei prezzi delle materie prime.

“Le imprese del nostro territorio stanno confermando la vocazione all’internazionalizzazione. Tutto ciò è segno di ripresa e di ripartenza a pieno ritmo dopo questo periodo buio.” – afferma il dott. Nicola Carrano, amministratore di Be Trade. “Purtroppo, però, non siamo ancora fuori dall’emergenza sanitaria e le novità vanno monitorate con attenzione, specialmente in questa situazione di aumenti.

Aspettiamoci una impennata di aumenti dei prezzi dei prodotti finali – continua Carrano, – figlia di questa situazione globale. Fino a qualche mese fa ricevere un container dai paesi asiatici costava un terzo rispetto a oggi. Tutto ciò potrebbe far virare le aziende ad acquistare e/o produrre in nazioni logisticamente favorevoli.

Il nostro impegno, in questo periodo particolare, rimane quello di accompagnare le imprese a cogliere le opportunità che si presentano: dagli incentivi in campo al consolidamento delle posizioni nei mercati abituali e no, anche attraverso nuovi canali di vendita”.

Un altro fronte che vede impegnata Be Trade è quello della formazione, per ridurre la forbice tra domanda e offerta di lavoro. La società di internazionalizzazione punta molto sulle agevolazioni di industria 4.0.

“Ci aspettano, quindi – conclude Carrano – nuove sfide che dobbiamo affrontare con responsabilità, ma ci attendono anche nuove opportunità. Il PNRR è un’occasione imperdibile per l’Italia. Tante sono le novità previste per le aziende dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”.

Antonio Capozzolo

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