L’ Ariston apre le porte all’opera della giovane pittrice salernitana Elvira Landi

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“Fin da bambina disegnavo tutto ciò che vedevo, in particolare gli oggetti che avevo in casa, decoravo i quaderni e i diari di scuola, mi divertivo e mi piaceva vederli colorati”. Inizia così il racconto di Elvira Landi, la giovane artista salernitana le cui opere sono state selezionate per essere esposte, fino a sabato 11 Febbraio, nelle stanze di Casa Sanremo. La ventisettenne di San Mango Piemonte è ancora incredula e frastornata.

“Un giorno ho ricevuto una telefonata da parte di uno degli organizzatori che mi comunicava ero stata selezionata per Casa Sanremo Arte 2023. Non ci credevo, ero sorpresa, contenta ed anche un po’ intimorita. Mi sono messa immediatamente all’opera, volevo dar vita a un dipinto che racchiudesse tutta la mia arte, dal soggetto ai colori e che, soprattutto, fosse d’impatto. In pochi giorni ho creato Giù per la tinozza, l’opera con cui parteciperò a Casa Sanremo Arte, ispirata alla storia di Alice nel paese delle Meraviglie”.

Protagonista una donna/sirena, con una folta chioma rosso-arancio. Una mano le copre metà volto mentre i suoi occhi vitrei celano mistero e paura. Una corona di foglie d’ oro e margherite le cinge il capo. Sullo sfondo, due pesciolini e le ciocche di capelli che diventano alghe fondendosi in un movimento sinuoso ed armonico che simula quello delle onde del mare. L’immagine è racchiusa in un’ ampolla, la “tinozza”, uno spazio in cui la fanciulla si specchia e si sente protetta. I colori utilizzati da Elvira sono forti, il verde dello sfondo, il turchese dell’acqua ed il rosso dei capelli fluttuanti. “L’opera può essere definita autobiografica” – spiega la giovane artista.”L’ ampolla infatti simboleggia il mondo in cui per anni mi sono sentita al sicuro, uno spazio incantato dove nulla poteva ferirmi. I capelli/alghe invece rappresentano le mie radici, a cui sono fortemente legata”.

Elvira si perde in quei colori e sogna un modo armonioso, a tratti fatato, proprio come quello delle fiabe. La sua naturale freschezza, proporzionata alla giovane età, la inducono a disegnare una realtà quasi impalpabile: volti adagiati su un tappeto di rose, animali, nuvole ed anfore. “Negli anni sono riuscita a liberarmi dai dettami accademici e a dipingere senza freni, sperimentando anche composizioni bizzarre, un po’ fiabesche. Ho dato vita ad un progetto intitolato Girl’s style, le cui protagoniste sono giovani donne inserite in un contesto magico”.

Elvira sogna e lo fa con l’innocenza e l’umiltà tipiche di chi non ha ancora realizzato la grandezza della propria arte. In un mondo spietato ci sono tanti giovani che credono in futuro migliore. Elvira lo dipinge attraverso volti di donne immerse in una natura incontaminata e lo fa con con la stessa inconsapevolezza di Alice alla quale erano successe talmente tante cose straordinarie che cominciò a credere che per lei non esistessero più cose impossibili.


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