La Corte dei Conti promuove Battipaglia, Francese: “Scongiurato il predissesto”

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«Battipaglia è fuori dal riequilibrio finanziario con due anni di anticipo». Lo ha annunciato, in una conferenza stampa, il sindaco Cecilia Francese, questa mattina, a Palazzo di Città, alla presenza dell’assessore al Bilancio e vicesindaco Gabriella Catarozzo definendolo «un risultato storico per la città e per l’amministrazione comunale che ora può programmare serenamente l’attività di governo». A certificarlo la Corte dei Conti dopo il ‘buco’ da oltre 22 milioni per il quale il comune, nel 2013, fu costretto a ricorrere al riequilibrio pluriennale. «I giudici sottolineano nella relazione la bontà della nostra azione politica prendo atto del rendiconto 2020 chiuso in attivo con un avanzo di circa 9 milioni di euro» conferma la sindaca Francese difendendo dagli oppositori il corretto operato della sua precedente consiliatura, dal 2016 ad oggi, nel riconoscere i debiti fuori bilancio per circa 17 milioni di euro e risanando i conti comunali e quelli della società partecipata ‘Alba’. «Dal 2022 Battipaglia potrà programmare anche nuove assunzioni e l’accensione di mutui per opere pubbliche strategiche che finora non era possibile fare per i troppi debiti accumulati dalle passate gestioni» chiarisce il primo cittadino rassicurando sulle intenzioni dell’amministrazione di scongiurare la vendita di beni storici per recuperare somme a bilancio, così come consiglia la stessa Corte dei Conti. Ci sono ancora i 31 milioni di euro arrivati dalla Presidenza del Consiglio dei ministri a sostegno degli enti locali in deficit strutturale che, tuttavia, l’amministrazione comunale non ha utilizzato per uscire dal riequilibrio .«Un’occasione di ripartenza dopo anni di sacrifici per garantire servizi migliori ai cittadini» ha dichiarato l’assessore al Bilancio Gabriella Catarozzo. Stop al pre-dissesto con due anni di anticipo rispetto al piano decennale della Corte dei Conti che fissa, però, comunque dei ‘paletti’ sulla spesa e sulla necessità di continuare l’alienazione dei beni comunali.

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