La finale? Francia – Argentina. E vi dico il perché.

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Sale in cattedra il procuratore Crescenzo che fa un’analisi dell’ultimo turno del mondiale.

Di Davide Bottiglieri

– Partiamo dall’ultima intervista: hai pronosticato Lautaro importante e, in effetti, è stato lui a segnare il rigore decisivo. L’Argentina ha meritato la vittoria?

L’Argentina contro una grande squadra come l’Olanda ha mostrato la sua grande qualità offensiva: l’assist di Messi per l’1-0 di Molina è stato sublime, ed anche nei supplementari si è notata una quantità elevata di azioni create da parte dei sudamericani, che hanno fatto dimostrato una gran voglia di andar a realizzare il goal della vittoria. Pecca sempre presente per l’albiceleste la fase difensiva caratterizzata sempre dalla mancanza di attenzione nelle fasi cruciali delle partite, e stavano rischiando di pagarla cara. Agli Orange il grande merito di aver recuperato il risultato, con la ciliegina del goal del pareggio costruito su una punizione con schema, figlio del genio Van Gaal che anche stavolta stava per compiere un’impresa. Tutto sommato, secondo me l’Argentina ha fatto di più, e si è qualificata meritatamente alla semifinale.

– Hai parlato del genio di Van Gaal. Che testa ci vuole a mettere in atto, tra l’altro correttamente, uno schema su palla inattiva durante l’ultima azione utile di un quarto di finale?

Serve una lucidità mentale da parte sua molto elevata, che si rispecchia nella completa fiducia che i giocatori hanno nei suoi confronti, sennò mai avrebbero provato a fare quello schema all’undicesimo minuto di recupero. Van Gaal ha vinto tanto a livello di club, è stato uno dei migliori allenatori negli ultimi 25 anni, anche se le grandi vittorie le ha conquistate solo con Ajax e Bayern Monaco, e questo comunque fa in modo che tanti giocatori ti rispettino già per il curriculum che hai, e poi ci vuole una grande capacità di gestione del gruppo, e lui aveva in pugno la squadra. Questo risultato è stato raggiunto anche dal grande staff a disposizione, dove Blind, padre del difensore della nazionale, è sicuramente un ottimo raccordo tra staff e giocatori, e un elemento come Edgar Davids è un grande trascinatore del gruppo: tutto questo, gestito dalla tranquillità di Van Gaal, ha portato a questo grande risultato.

– Sempre più un mondiale all’insegna dei rigori: se dovesse essere davvero quello l’ultimo metro di paragone delle squadre in gara, quale formazione ha più possibilità?

Bellissima domanda questa. Delle quattro semifinaliste, tre hanno passato almeno un turno ai rigori. La Croazia sembra imbattibile dagli undici metri, ma anche Argentina e Marocco hanno dimostrato grande freddezza e lucidità dal dischetto, cose fondamentali in quella fase. Sicuramente la capacità di parare un rigore da parte dei portieri risulterà fondamentale. Si dice spesso che i rigori parati sono tali perché sbagliati da chi calcia: io non la penso assolutamente così, perché la maggior parte dei rigori non sono imparabili, perché se i portieri indovinassero sempre l’angolo sarebbero spesso parati. Detto questo, il portiere che ho visto più reattivo è stato Emiliano Martinez, che ha effettuato davvero due grandi parate, quindi forse l’Argentina ha qualche possibilità in più, ma occhio a Livakovic e Bono, già grandi protagonisti, e poi c’è quel capitano della Francia che sembra che ancora si ricordi bene come si para.

– Francia data per super-favorita, eppure per buona parte della gara ha sofferto il gioco dell’Inghilterra. Anche lì, qualora Harry Kane avesse segnato il rigore, parleremmo di un’altra partita. Cosa è mancato alla formazione inglese e quali sono stati invece i meriti dei galletti?

L’Inghilterra ha sicuramente tenuto meglio il campo e si è mostrata molto più propositiva, mentre la Francia ha fatto la sua classica partita di attesa, e ha avuto ragione. Le differenze? Se non si segna nelle tante occasioni create contro una squadra più forte, non si può vincere. La Francia ha creato meno occasioni ma ha realizzato un goal in più, e il motivo è la qualità maggiore dei transalpini. Giroud trasforma in goal quelle rare occasioni che ha, mentre gli attaccanti inglesi non hanno avuto la stessa bravura. La Francia ha una qualità superiore a tutti, e per batterli bisogna essere impeccabili.

– Il Marocco scrive la storia e accede per la prima volta in semifinale. Un traguardo meritato?

Un traguardo più che meritato. Ancora una volta l’organizzazione tattica marocchina ha avuto ragione, insieme ai grandi interventi di Bono, e alla qualità dei giocatori marocchini, ma soprattutto alla quantità che ci sta mettendo Ambrabat, che ha già attirato l’interesse dei grandi club inglesi. Poi la loro fascia destra è devastante, e sarà molto bello vedere lo scontro contro Theo Hernandez e Mbappé da quel lato. Il resto è già storia. Lo dissi nella nostra prima intervista: il Marocco potrà essere una delle sorprese di questo mondiale, non pensavo, però, che potesse arrivare in semifinale, la prima volta di una squadra del “continente nero”.

– Il Portogallo ha cannato totalmente la partita. Problema di testa o un’errata preparazione della gara?

Il Portogallo ha fatto una buona partita, gli è mancata forse la ferocia che messo contro la Svizzera. È mancato il goal, perché le occasioni ci sono state.Cosa fa la differenza? Bisogna essere impeccabili, è stato pagato caro l’errore di Costa nell’uscita errata sul cross dalla fascia sinistra marocchina. A questi livelli gli errori si pagano caro. Non possiamo parlare solo delle imprecisioni difensive, perché anche i goal sbagliati risultano decisivi. Però, probabilmente, anche la testa non era al top per affrontare un quarto di finale di un mondiale.

– Nessuno si aspettava un’uscita di scena così poco gloriosa di Ronaldo, che al suo ultimo pass in una grande competizione non recita un ruolo da protagonista. Cosa non è andato?

Cristiano non ha vissuto un grande avvio di stagione, dato il poco utilizzo con lo United, e probabilmente ha anche perduto un po’ di ritmo. Ha comunque lasciato il segno anche in questo campionato del mondo, risultando l’unico calciatore ad andare in goal per cinque mondiali di fila, stabilendo un ulteriore record nel suo palmares. Non è partito titolare nelle due ultime gare, ma eviterei si soffermarci ancora perché già sai quello che penso. Certo che vederlo piangere in un mix di dispiacere tra l’eliminazione della sua nazionale unita alla consapevolezza che, quasi sicuramente, è stata la sua ultima partita ad un Mondiale, ha commosso gran parte degli amanti di questo meraviglioso sport, che ha visto, probabilmente il suo canto del cigno nella partita contro il Marocco. Non è Ronaldo che non è andato, ma è stato eliminato il Portogallo, di cui lui è componente e capitano. Per far capire che non esisteva un problema all’interno della compagine lusitana, riguardate come Pepe, capitano al suo posto, non appena entrato in campo il numero 7, sia corso ad indossargli la fascia: è stato un gesto davvero bello. Quindi, non è stato protagonista lui, come non lo è stata tutta la nazionale rossoverde.

– Regalaci il tuo pronostico della finale!

Pronosticare la finale è davvero complicato. Diciamo che la Francia ha, sulla carta, già un piede in finale, ma, col gioco attendista che la contraddistingue, sarà complicato scardinare l’organizzazione dei ragazzi di Regragui; quindi, sono convinto che sarà una partita tirata, dove però i galletti restano favoriti. Dall’altra parte, la Croazia ha fatto capire che non ha problemi a reggere la pressione per 120 minuti e oltre, quindi se Messi vuole alzare la coppa, l’Argentina dovrà fare veramente una partita impeccabile: offensivamente riuscirà a creare molte azioni da goal, ma per realizzarle dovrà essere più cinica possibile, mentre la Croazia farà la partita a cui ci ha abituato. La possibilità di un bis Francia – Croazia è reale; il mio sogno è una finale Argentina – Marocco; i grandi amanti dello spettacolo calcistico sperano in Argentina – Francia, mentre gli amanti delle favole auspicano un Croazia – Marocco. A parer mio, la Francia sarà in finale, e con più probabilità affronterà l’Argentina.

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