L’Agro nocerino resta senza Dea di II livello: levata di scudi della politica

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L’Agro senza Dea di II livello. E’ questo il responso giunto qualche giorno fa in seguito alla nuova classificazione dei presidi ospedalieri adottata dalla Regione Campania. In particolare, la polemica si è sollevata dopo che l’upgrade a presidio di massimo livello nell’emergenza – urgenza territoriale è stato concesso al nosocomio puteolano di Santa Maria delle Grazie, lasciando di fatto l’Agro Nocerino Sarnese privo di un centro sanitario di questo tipo. Oltre al danno, la beffa per un ospedale che da sempre si è distinto, soprattutto negli ultimi anni, per l’attuazione di interventi di eccellenza in varie discipline, a cominciare dall’emodinamica fino, e per un contributo rilevantissimo dato, anche grazie al suo principale ospedale satellite, lo “Scarlato” di Scafati, nella gestione dell’emergenza Covid, prima, e della campagna vaccinale, poi. Ma intorno all’Umberto I non gravita soltanto l’ospedale Covid più importante della provincia di Salerno: anche l’Andrea Tortora di Pagani e il Villa Malta di Sarno, infatti, ruotano intorno al nosocomio nocerino, a copertura di un bacino d’utenza di oltre quattrocentomila abitanti. Un numero non sufficiente, però, per la Regione Campania, per “promuovere” l’ospedale della “capitale” dell’Agro a DEA di II livello. Al di là degli sviluppi della vicenda, che comunque non saranno privi di evoluzioni – si confida positive – è partita una levata di scudi pressoché unanime da parte della classe politica locale. Il primo è stato il sindaco Manlio Torquato, che sulle colonne del Mattino, dopo aver appreso la notizia, ha parlato di “solitudine politica” per l’Agro, che pure conta numerosi esponenti chiave della compagine dem vicina al presidente della Regione, a cominciare dal sindaco di San Valentino Torio Michele Strianese e a quello di Sarno Giuseppe Canfora. Vincenzo Stile, consigliere comunale e presidente della commissione Sanità di Nocera Inferiore, si è unito alle parole di Torquato sottolineando, anzi, la necessità di istituire un’ASL dell’Agro, mentre il sindaco di Nocera Superiore Giovanni Maria Cuofano ha chiesto “rispetto” per la rete di assistenza sanitaria locale. A tal proposito, senz’altro il tema sarà al centro del dibattito dell’incontro della conferenza dei sindaci dell’area Nord della provincia di Salerno, organizzato per mercoledì prossimo a Corbara su impulso del sindaco Pietro Pentangelo. Che, da promotore dello sviluppo dell’assemblea, si è unito al dissenso espresso dai suoi colleghi dell’Agro nei giorni precedenti: “È un senso di profonda delusione ed esprimo piena solidarietà ai miei colleghi sui cui territori insistono strutture ospedaliere – ha commentato Pentangelo – Difatti non si tiene in alcun conto la pressione che il sistema ospedaliero dell’agro nocerino sarnese subisce ogni giorno e certo non solo per rispondere ai bisogni dei suoi residenti. Occorre con urgenza un ripensamento dell’offerta sanitaria complessiva nell’agro”. Ancor più duri i toni del neoconsigliere provinciale di Fi, Saverio D’Alessio, attribuendo la responsabilità ad elettori e dirigenti del centrosinistra nocerino: “Quando un territorio vasto di fede deluchiana ed in particolare quello della città di Nocera che ha fatto la corsa a votare i salernitani candidati, rinunciando ad avere rappresentanti dell’agro in regione del PD, mentre, gli stessi sono solo attenti a coltivare il proprio orticello per accattivarsi le simpatie del governatore – ha affermato D’Alessio – Quando gli stessi rinunciano alla difesa e alla politica di un territorio vasto come l’Agro sono corresponsabili sulle problematiche non risolte del nostro territorio, che non solo sono rappresentate dalla mancata assegnazione del DEA di secondo livello, ma anche del declassamento relativo al servizio ferroviario del territorio dell’agro, e dell’aumento delle tariffe Gori ai danni dei cittadini dell’area agro-vesuviano”.

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