“Masterchef Illegale”: conclusa la terza edizione a Salerno. I vincitori

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Michele Manfredonia, con il suo baccalà con vellutata di fagioli è il vincitore della terza edizione di “Masterchef Illegale”, la competizione culinaria organizzata dall’A.C. Forense, associazione calcistica dell’Ordine degli Avvocati di Salerno presieduta dall’avvocato Gennaro Stellato, svoltasi venerdì scorso presso il ristorante dell’Istituto Alberghiero “Virtuoso”. Il premio della giuria popolare, il “Mantesino Illegale”, è andato, invece, a Vincenzo Santoro con la sua “scarola e fagioli a modo mio”. Nato da un’idea dello stesso Avv. Stellato, Masterchef Illegale è un evento conviviale in occasione del quale avvocati aspiranti Chef dismettono la toga e indossano la famosa giacca bianca da cuoco per ottenere uno dei due ambiti premi messi in palio ogni anno: la camicia di “Masterchef Illegale” e il “Mantesino Illegale”.

La tecnica, composta dallo chef Clemente Gaeta e dal giornalista Andrea Bignardi, ha assegnato il Masterchef Illegale; mentre la giuria popolare, composta da Anita Del Pizzo, Anna Torsiello e Marzia Benvenuto ha assegnato l’altrettanto ambito premio del “Mantesino Illegale”. Tra le altre portate in gara, la pasta con fagioli e peperone crusco di Daniel Scorza, il risotto con vellutata di fagioli e salsiccia di cinghiale di Stefano Andretta, ed il paninetto – preparato da Stefano Cotugno – con baccalà e crema di fagioli. Ed è stato proprio il fagiolo il prodotto protagonista della terza edizione della competizione, in cui gli avvocati partecipanti hanno, per una sera, abbandonato codici, cavilli ed eccezioni per dedicarsi alla cucina e..alla convivialità. Prezioso anche l’aiuto dei giovani ma promettenti studenti dell’Istituto Alberghiero “Virtuoso”: a loro è toccata la preparazione di un ricco aperitivo servito in apertura della serata a tutti i partecipanti alla manifestazione. Alla fine dell’evento, la giuria è stata omaggiata di una BEEBox contenente una confezione di miele e una candela in cera d’api, frutto di un progetto di apicoltura sociale ideato da due giovani professionisti, Marco e Clelia, in collaborazione con Legambiente presso il Parco Ecoarcheologico di Pontecagnano.

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