Milioni di euro per le ridurre le liste d’attesa: c’è chi ha guadagnato fino a 17mila euro

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di Andrea Pellegrino

Sfiora il milione di euro la cifra ‘investita’ dall’azienda ospedaliera universitaria “Ruggi d’Aragona” per il recupero delle liste di attesa solo in due anni e altri ne sono stati stanziati. Un progetto che si è svolto negli anni 2020 e 2021, partito nella piena emergenza Covid. Una determina (del settore governo degli accessi e flussi informatici) recentemente pubblicata dall’azienda salernitana che prevede solo un elenco di beneficiari, senza dettagliare ciò che è stato fatto e soprattutto i risultati raggiunti. A quanto pare, infatti, sulle liste di attesa, anche secondo le ultime dichiarazioni della Corte dei Conti, si è abbastanza indietro, senza sostanziali passi in avanti. Una cifra importante che solo ad oggi sarebbe stata autorizzata da parte della struttura amministrativa dell’azienda di via San Leonardo. Tra i beneficiari sia il personale sanitario che quello amministrativo. Agli occhi balzano alcune cifre: si parte da un incremento di appena 50 euro per finire a ben 17mila euro per una sola persona. Si tratta di un dipendente del plesso ospedaliero di Mercato San Severino, che rientra nella rete del “Ruggi d’Aragona”. Una cifra importante se si considera che alcuni di loro sono anche beneficiari di un progetto messo in atto, sempre durante la pandemia, che ha previsto un indennizzo di 100 euro al giorno per comunicare alla Regione Campania i casi Covid. Attività che sarebbe stata svolta, perlopiù, in smart working. L’ultimo atto – firmato dal dottor De Paola – non sarebbe passato inosservato. Sotto i riflettori ci sono le cifre individuate per il progetto, per le quali mancano riscontri sul risultato ottenuto da parte del personale incaricato al recupero delle liste d’attesa e quindi se i fondi siano stati concretamente utilizzati per superare una emergenza che ad oggi è ancora presente. Già nel mirino ci sono diversi atti di unità operative beneficiarie di progetti, a quanto pare, destinati sempre agli stessi dipendenti. Ed altri soldi sono stati impegnati e stanno per essere liquidati, sempre per le liste di attese, per l’anno 2023 per il quale l’azienda ha speso circa un milione di euro. Più bassa la somma, secondo l’ultima delibera del direttore generale, per l’anno in corso: 650mila euro.

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