Più Libri Più Liberi, un respiro trattenuto troppo a lungo

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di Davide Bottiglieri

Ci era mancato. Non possiamo negarlo. Dopo lo stop forzato dalla pandemia, è tornata la Fiera della piccola e media editoria nella capitale. E lo ha fatto facendo registrare un continuo tutto esaurito, che testimonia l’esigenza delle persone di tornare alla “normalità”, anche sotto il punto di vista culturale. Che si avvertisse fermento, fame di eventi riguardanti la cultura, nel senso più ordinario del termine, si era capito. E non da poco. Novantamila presenze in cinque giorni non sono altro che la conferma di una brace scalpitante, le cui prime avvisaglie sono arrivate dopo i numeri portati dalla grande distribuzione e che presentavano un incremento di vendite di romanzi e saggi tra il 12,6% e il 16,3% rispetto al 2020.

Eppure l’immancabile appuntamento capitolino non è stato scevro di polemiche, sollevate da chi doveva addirittura figurare tra i protagonisti. “Il mese di dicembre rappresenta il 20 per cento del fatturato annuo, così si mette a rischio la tenuta economica delle librerie” aveva denunciato mesi faIlaria Milana, presidente dell’Associazione librai italiani (Ali) di Roma. Continua: “Roma è l’unica città in Italia, ma forse anche in Europa, in cui si tiene una fiera-mercato editoriale nel mese di dicembre. Non contestiamo l’evento, ma il periodo perché dicembre è il mese che più impatta sulle vendite delle librerie, circa il 30%, per questo avevamo chiesto di spostare l’iniziativa a novembre o dopo le feste”.

L’evento si è fatto comunque, nonostante i librai pronti a manifestare le proprie ragioni, attraverso una pacifica azione di volantinaggio, in prossimità dell’ingresso de La Nuvola.

Più Liberi Più Liberi, polemiche a parte, non ha disatteso le (tante) aspettative. 484 espositori hanno composto un mosaico di cultura, un crocevia di stand in cui si sono incontrati lettori, autori, bookblogger, agenti letterari e professionisti del settore. Insomma, il paese dei balocchi per gli appassionati.

Degna di nota è l’età media dei fruitori dell’evento, straordinariamente bassa, a testimonianza del fatto che il fascino della cultura sta colpendo anche i più giovani. Largo spazio è stato riservato al fumetto, con tanti appuntamenti in programma e importanti stand assegnati alle principali case editrici del settore: la nona arte si sta prendendo piano piano il palcoscenico che merita, e non da oggi. A cavalcare il successo della serie animata Strappare lungo i bordi, visibile sulla piattaforma di streaming Netflix, è stato l’artista Zerocalcare, letteralmente sciacallato dai fan in delirio, accalcati presso lo stand della Bao Publishing. Giocava in casa, e ha vinto. Perché dopo giorni di firmacopie durati ore e ore, non si può non parlare di vittoria!
Più Liberi Più Libri ha accontentato proprio tutti, offrendo un palinsesto ricchissimo (quattrocento incontri) e variegato, con appuntamenti di ogni genere per target di ogni tipo: grande intuizione, quella di dedicare un’aula al solo intrattenimento per bambini.

Non sono mancati interventi di natura politica, con il neo assessore alla cultura di Roma Miguel Gotor, o la sottosegretaria allo Sport Valentina Vezzali, lo scrittore Saviano e tanti altri.

Qual è il libro che ti ha liberato?” è quello che gli organizzatori hanno domandato a scrittori come Mario Vargas Llosa, Sandra Cisneros, Alessandro Baricco, Melania Mazzucco, Roberto Saviano, Fernando Savater, Michela Murgia, Zerocalcare, Maurizio De Giovanni, Silvia Ronchey, Giulia Caminito, Chiara Valerio, Nadia Terranova, Vauro, Vera Gheno, Maura Gancitano, Riccardo Falcinelli, Reni Eddo-Lodge, Guadalupe Nettel, Michela Marzano, Francesco Piccolo, Donatella Di Pietrantonio, Stefano Bartezzaghi e Jón Kalman Stefansson, tra gli altri.

Più Libri Più Liberi è stato tanto. Ci era mancato. Non possiamo negarlo. Una boccata d’aria dopo un respiro trattenuto troppo a lungo.

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