Provincia e Asi attivano sportello Sip, Alfieri e Visconti: “Zes unica non ci aiuta”

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Il Consorzio Asi e la Provincia di Salerno hanno sottoscritto un protocollo d’intesa per l’attivazione dello “sportello per l’attrazione di investimenti per insediamenti produttivi – SIP” avviando così una importante collaborazione tecnico amministrativa per lo sviluppo socio-economico degli insediamenti produttivi. Se n’è discusso nel corso del convegno “AREE INDUSTRIALI E AREE PIP IN PROVINCIA DI SALERNO, LA ZES COME MOTORE DI SVILUPPO: LE PROSPETTIVE” che si è svolto nel Salone Bottiglieri della Provincia di Salerno, alla presenza del presidente della Provincia di Salerno, Franco Alfieri, il presidente dell’ASI Salerno, Antonio Visconti, il vicepresidente di Confindustria Salerno, Pierluigi Pastore, l’assessore regionale alle attività produttive, Antonio Marchiello, e il deputato Piero De Luca.

«Credo che stiamo facendo un’operazione che prescinde dalle Zes: con l’attivazione dello sportello per l’attrazione di nuovi investimenti in provincia di Salerno proviamo a mettere in rete le aree industriali disponibili. La Zes sarà un miraggio perché aumentiamo i tempi per le procedure burocratiche e non aiutiamo così le imprese» ha affermato il presidente della Provincia di Salerno, Franco Alfieri.

«La provincia di Salerno è sempre più al centro di processi e dinamiche logistiche e produttive che la rendono estremamente attrattiva e luogo di elezione per investimenti locali e dall’esterno – ha dichiarato il Presidente del Consorzio Asi Antonio Visconti- Fattore decisivo di questo processo è rappresentato sicuramente dal pacchetto di infrastrutture di cui si dispone e quelle a venire. Proprio al fine di garantire un’adeguata offerta localizzativa, nasce lo sportello Sip, strumento di promozione e attrazione di investimenti che mira a favorire uno sviluppo coerente, tanto delle fasce costiere, quanto di quelle interne della provincia. Grazie a questa sinergia tra ASI e Provincia garantiremo procedure semplici e tempi rapidi agli investimenti». Ma sulla Zes unica, Visconti è critico: «In questo momento non ci sta aiutando, avevamo uno scenario definito ma si rimette in discussione quanto fatto fino ad ora restituendo poco o nulla, con il solo credito d’imposta che era già esistente dal 2017. Centralizzando i procedimenti amministrativi a Roma, si crea un ingestibile collo di bottiglia per le pratiche insediative delle otto regioni».

«Con la nuova legge, dall’1 gennaio 2024 avremo la Zona Economica Speciale unica per tutte le otto regioni del Sud, ci auguriamo che vada bene perché noi come Regione Campania, in un anno e mezzo di commissariamento, abbiamo registrato numeri importantissimi creando sviluppo e occupazione per migliaia di nuovi posti di lavoro – ha dichiarato l’assessore regionale alle Attività produttive Antonio Marchiello. Oggi si centralizza la cabina di regia al Governo, al di sopra delle regioni, sarebbe stato molto più semplice emulare il modello Campania».

Contrario alla Zes unica anche il deputato Piero De Luca che attacca la scelta del governo Meloni: «L’accentramento della Zes dal punto di vista burocratica creerà un imbuto drammatico per il rilascio delle richieste di autorizzazione di investimenti per i prossimi anni: è evidente che è irrealizzabile la struttura messa in piedi a Roma che rischia di bloccare gli investimenti nel Mezzogiorno. Hanno, inoltre, cancellato l’unico strumento di attrazione fiscale efficace che aveva consentito di portare investimenti al Sud come il dimezzamento dell’Ires».

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