Salerno, aumenti all’orizzonte: dall’Irpef alla mensa fino agli affitti. Stop straordinari per i dipendenti

0
493

Via libera dalla giunta comunale al bilancio di previsione dell’ente. L’ultimo prima del possibile via libera al piano di riequilibrio finanziario (Salva Comuni) richiesto dall’amministrazione comunale all’indomani dell’approvazione del bilancio consuntivo chiusosi con un disavanzo di amministrazione pari ad euro 169.967.402,76. L’atto ora passerà all’esame del Consiglio comunale per l’approvazione definitiva entro la fine del mese, poi si attenderanno riscontri in merito al Salva Città che, secondo le prime indicazioni già riportate nella relazione tecnica al preventivo 2022, avrà serie ripercussioni sulle tasche dei cittadini salernitani. In aumento, a partire dal 2023, quindi tra circa sei mesi, ci saranno tutte le tariffe, i tributi e le addizionali comunali, compresi i servizi a domanda individuale. Testualmente si legge: «Si procederà ad approvare l’istituzione a partire dal 2023 di un incremento dell’addizionale comunale all’Irpef e di un’addizionale comunale sui diritti di imbarco portuale per passeggero».

In aumento le tariffe per asili nido, teatri, impianti sportivi, mense scolastiche e mercati. «Nell’ambito delle misure adottate all’interno del Piano per il riequilibrio finanziario – si legge nella relazione tecnica – nell’ottica di garantire la riduzione del disavanzo nonché il contenimento e la riqualificazione della spesa, e al contempo garantendo costanti incrementi della qualità, della quantità e della diffusione su tutto il territorio comunale dei servizi erogati alla cittadinanza, l’ente si ripropone di agire sui corrispettivi previsti per ogni singolo servizio a domanda individuale».

Ancora su concessioni e canoni di locazione: «E’ prevista una valorizzazione delle entrate, attraverso la ricognizione del patrimonio, l’incremento dei canoni di concessione e di locazione e ulteriori utilizzi produttivi da realizzare attraverso appositi piani di valorizzazione e alienazione, anche avvalendosi del contributo di enti ed istituti pubblici e privati».

Conseguenze anche per il personale comunale. «Si prevede – si legge ancora –  un contenimento della spesa per il personale in servizio, ivi incluse le risorse destinate annualmente al trattamento accessorio del personale, anche di livello dirigenziale, in misura proporzionale all’effettiva riduzione delle dotazioni organiche, al netto delle spese per i rinnovi contrattuali».

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here