Senza vaccini e in zona rossa Benvenuti in Campania

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L’Antimafia sui furbetti. Dall’ultimo report: 140mila persone vaccinate in categorie da approfondire. Dal bollettino vaccini Campania scompare la categoria ‘Altro’

Oltre 140mila persone vaccinate catalogate nella (ex) voce ‘altro’. O meglio indicate, dopo le verifiche annunciate dalla commissione antimafia in merito ai ‘saltafila’ nelle voci ‘personale non sanitario’ e ‘personale esterno alle strutture sanitarie’. I numeri sono del bollettino regionale di sabato 10 aprile che segna, ancora una volta, un bel gruppo di persone che, allo stato non apparterebbero alle categorie (anziani, forze dell’ordine, caregiver, fragili e così via) previste dal piano del governo. Di chi si tratta? La risposta, presto o tardi, sarà – o dovrebbe essere data – dalla stessa commissione antimafia che sta acquisendo gli elenchi, Campania compresa, delle vaccinazioni, con un occhio parti- colare a quel che fino a pochi giorni fa veniva indicato come ‘altro’ sui report regionali. Il tutto mentre il caos burocratico e non regna sovrano nelle diverse strutture allestite sul territorio, dopo gli annunci e la confusione sul tipo di vaccino da somministrare. E’ accaduto, in particolare a Cava de’ Tirreni dove si registrano da giorni episodi anche abbastanza seri. Fratelli d’Italia chiede di sapere i nomi di politici, familiari e staffisti che hanno ricevuto – senza titolo – il vaccino nelle rispettive regioni. Il garante dei diritti delle persone con disabilità della Campania, Paolo Colombo, chiede, invece, che “ sia fatta subito chiarezza sulla priorità e che si acceleri il più possibile la somministrazione dei vaccini per le persone con disabilità”.

Saltafila e privilegiati sempre più nell’occhio del ciclone in considerazione della scarsità delle dosi disponibili in Campania. L’Asl di Avellino per poche ore è stata costretta perfino a sospendere le vaccinazioni. Una vicenda surreale nei giorni in cui si è decretata nuovamente la zona rossa, con conseguenti danni economici e sociali per tantissime attività commerciali della Campania. La stessa unità di crisi regionale – anche dopo gli attacchi tv di Vincenzo De Luca – non nasconde i problemi: “C’è l’impossibilità di programmare le vaccinazioni in anticipo e con serietà. L’unica certezza di arrivi di vaccini in Campania per i prossimi giorni sono le 148.000 dosi di Pfizer”. “Ci dicono – spiegano dall’Unità di Crisi – che nel mese di aprile dovremmo avere queste dosi aggiuntive, a noi per ora arriva il target precedente. Su Astrazeneca non abbiamo alcuna comunicazione, sulle dosi di Moderna non ci hanno detto niente per aprile. Su Johnson ci hanno detto che arriveranno 15.000 dosi dopo il 16 aprile, cosa ci facciamo? È un numero bassissimo. Il target è di 500.000 vaccini e noi abbiamo i progetti per farli ma al momento siamo targettizzati su 50.000 per le dosi che abbiamo e, ripeto, i direttori spostano le piastre personalmente per non chiudere i centri. A Figliuolo diciamo che siamo pronti fare tutti i numeri che chiede ma se ci mandi le dosi. Faccio un esempio: l’hub vaccinale di Capodichino è una struttura che deve avere le dosi per fare seriamente migliaia di vaccini al giorno e servire le tre Asl partenopee, infatti al momento è in stand by”. Sandra Lonardo annuncia una interrogazione al governo: “E’ impensabile che la Campania debba essere, ancora, la regione con la dose più bassa di vaccini in percentuale alla sua popolazione. Ad oggi, abbiamo la metà dei vaccini della Lombardia e riceviamo 9mila dosi in meno rispetto all’Emilia Romagna, che ha 1,3 milioni di abitanti meno di noi, risultando così ultima regione d’Italia, con solo il 22% di vaccini ricevuti rispetto al numero di abitanti”.

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