Troppi debiti fuori bilancio, i revisori: “Così si va al dissesto”

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Troppi debiti fuori bilancio. L’altoltà è del collegio dei revisori dei conti che sulla delibera di riconoscimento dei debiti fuori bilancio, all’esame della prossima seduta di Consiglio comunale mette in guardia l’amministrazione comunale di Salerno. «Si ritiene di ribadire ancora con forza quanto già detto nei precedenti pareri e cioè che tali accadimenti ed eventi, nonché i debiti latenti, portano ad inevitabile dissesto dell’ente, se non adeguatamente controllati e monitorati e, per quanto possibile, evitati», si legge nel parere. Infatti, secondo i dati: «Il Collegio, ritiene necessario evidenziare e raccomandare all’Ente ed ai responsabili di settore che nell’anno 2022 sono stati proposti ed approvati debiti fuori bilancio per complessivi euro 1.567.344,24». Per il 2023, e secondo la delibera all’esame dell’Assise consiliare, invece, si riconosceranno già 339mila euro di debiti fuori bilancio. Delibera, che così come da prassi, approderà anche all’attenzione della Procura della Corte dei Conti per gli accertamenti del caso. Tra le raccomandazioni del Collegio dei revisori dei conti c’è anche l’accertamento di eventuali responsabilità verso chi utilizza troppo spesso lo strumento del debito fuori bilancio. In più sollecitano l’amministrazione di adottare ogni misura procedimentale, organizzativa e gestionale, con la contestuale assunzione dei corrispondenti impegni di spesa e vigilare sulla corretta azione amministrativa. Ancora: “monitore sistematicamente e portare, senza indugio, alla attenzione del Consiglio Comunale i debiti fuori bilancio derivanti da sentenze esecutive che debbono essere pagati entro 120 giorni dalla notifica del titolo esecutivo, a fine di non esporre l’ente alle conseguenti azioni esecutive con notevole aggravio di spese. Di vigilare – si legge ancora nel parere  –  sul contenzioso in essere e quello, eventualmente, latente e di valutare, caso per caso, la convenienza dell’ente a resistere e/o impugnare le sentenze non definitive, poiché il riconoscimento del debito non costituisce acquiescenza per i giudizi ancora in corso». 

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