Spinelli: “Il taglio dei parlamentari ridurrà la rappresentanza sui territori: bisogna agire su lavoro e sanità per consentire al Cilento di migliorare” 

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“Una scelta diversa avrebbe tradito la mia storia”. Non usa mezzi termini Costabile Spinelli, volto ormai storico di Forza Italia e del centrodestra, nonchè papabile candidato alle prossime elezioni politiche. Già sindaco di Castellabate, proprio per via della sua azione amministrativa in uno dei borghi turisticamente più gettonati e “sostenibili” del Cilento fu scelto dagli azzurri come candidato alle elezioni politiche del 2018 nel collegio uninominale di Agropoli, e successivamente alle elezioni regionali del 2020. In entrambi i casi, prima la valanga grillina e poi quella deluchiana dopo la prima fase della pandemia ne impedirono la sua elezione. Al momento, nonostante restino appena cinque giorni alla presentazione delle liste non è possibile definire ufficialmente Spinelli come un candidato azzurro, ma semmai come uno di quei volti che certamente, potrebbe goderne di una prelazione nel posizionamento all’interno delle liste elettorali azzurre.

Come mai ha scelto di restare in Forza Italia nonostante lo scossone che ha provocato la fuoriuscita della componente più moderata cui lei è sempre stato considerato organico, pur nella sua indipendenza di percorso politico legato alla sua lunga fase amministrativa a Castellabate?

“Una scelta diversa avrebbe tradito la mia storia ed i miei valori, rappresentando una svolta completamente a sinistra. Non era pensabile, vengo da una lunga storia di centrodestra già dal 1994, frutto di una lunga militanza che se abbandonata non sarebbe stata coerente con me stesso. Forza Italia rappresenta la casa dei moderati nel centrodestra e rappresenta un lungo naturale di raccolta degli stessi, è quella in cui mi riconosco”. 

Si parla di lei come di un possibile candidato alle Politiche, è così? 

“E’ una fase delicata in cui ancora si stanno definendo le candidature e gli accordi anche nel rapporto con gli alleati. Ogni previsione al momento resta tale, dobbiamo soltanto attendere in quanto nessuna posizione può essere prestabilita: da qui al 22 tutto può cambiare. Qualora dovesse esserci una richiesta, naturalmente non mi tirerò indietro. Sono un esponente di Forza Italia da ieri e non da oggi, ragion per cui sono a disposizione del partito”. 

Una cosa è certa: un territorio complesso come il Cilento nella prossima legislatura avrà ancor meno rappresentanza.

“La riforma scellerata del taglio dei parlamentari messa in campo dal Movimento 5 Stelle ed avallata dal Pd ha ridotto le rappresentanze sui territori. Nel Pd c’è una grande rivolta, nonostante non abbia problemi di coalizione, ci sono grosse difficoltà e frizioni all’interno del partito stesso. La situazione attuale indubbiamente rende tutto più complicato”. 

Una volta avvenuto il “reset” del coordinamento, e indipendentemente dall’esito delle prossime consultazioni, cosa occorre a Forza Italia?

“E’ il momento di aspettare la composizione delle liste e di far ripartire subito il lavoro sui territori. Abbiamo un compito difficilissimo in questa legislatura che si profila davanti, dobbiamo cominciare a lavorare dalle circoscrizioni, dai comuni, dai quartieri, facendo crescere il nostro movimento in quanto la parte moderata e centrista rappresenta una componente importantissima all’interno della coalizione di centrodestra. Da amministratore locale per tanti anni credo che sia proprio il legame diretto con le persone quello che dev’essere recuperato. Il rapporto con la collettività locale è stato un po’ offuscato nel corso degli anni, senza che gli sia stato conferito il giusto peso, non ha avuto quella priorità che necessitava, e questo ha portato anche alla marginalizzazione inevitabile di tanti simpatizzanti e persone che pure hanno dato il contributo al nostro partito, ma non sono mai state coinvolte nella sua vita attiva. I problemi della gente possono essere compresi, intercettati e risolti soltanto con una vigorosa azione nei confronti dei territori”. 

Quali sono le priorità che un parlamentare in rappresentanza del Cilento dovrebbe affrontare prioritariamente?

“Credo innanzitutto che la politica non sia soltanto denunciare ma anche proporre. Innanzitutto abbiamo il problema dello spopolamento delle aree interne, al quale bisogna prestare attenzione, e poi problemi reali come la sanità, che nelle nostre zone rappresenta un problema atavico, che per certi versi sta diventando drammatico. Anche le politiche attive per il lavoro sono un elemento necessario, il reddito di cittadinanza ha ridotto le disponibilità di personale per le imprese. Inoltre va effettuato un rilancio dell’area parco e dei rapporti con le Soprintendenze, ma è un discorso che andrebbe portato avanti all’infinito”. 

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