Adelizzi: “Orgoglioso di essere candidato del territorio, altri hanno sbagliato candidature”

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L’onorevole Cosimo Adelizzi è candidato capolista alla Camera dei deputati per “Impegno Civico” con Luigi Di Maio, nel collegio plurinominale di Salerno che comprende l’intero territorio provinciale e anche tutta la provincia di Avellino, alle prossime elezioni politiche del 25 settembre. Insieme a lui in lista, in successione, anche i deputati uscenti Maria Pallini, Pasquale Maglione e Marianna Iorio. La sfida di Impegno Civico è, dunque, quella di raggiungere la soglia di sbarramento del 3%, nell’ambito di una coalizione, quella di centrosinistra, che vede il PD come forza trainante costellata da una serie di formazioni politiche che, tuttavia, pur inserendosi nel solco del progressismo, hanno tutte una loro peculiarità.

«Sono orgoglioso di poter rappresentare in prima linea il nostro territorio nella lista “Impegno Civico” e all’interno della coalizione progressista, che rappresenta l’unica alternativa reale agli estremismi di quelle destre che già nel 2011, quando governavano, hanno portato l’Italia vicinissima al default», ha commentato il deputato ebolitano.

«Sono pronto a rinnovare il patto che mi lega ai cittadini. Un patto che si basa sull’umiltà, sulla visione responsabile di futuro e sull’ascolto continuo dei bisogni di donne e uomini del nostro territorio e delle imprese che qui da noi creano sviluppo. Purtroppo guardando la composizione delle liste è evidente che lo stesso non vale per molti rappresentanti locali degli altri schieramenti, ai quali va la mia vicinanza perché sono stati esclusi dalla corsa elettorale per lasciare spazio ad altri politici che non hanno alcun legame con la Campania e con il Sud. Questa, che non è affatto una buona notizia per i nostri concittadini, è la conseguenza di una crisi di governo folle, che ha causato lo scioglimento anticipato delle Camere, e di una legge elettorale assurda e senza preferenze che va cambiata subito -prosegue il parlamentare-. Sarà un autunno difficilissimo per famiglie e aziende italiane. Va fissato al più presto un tetto massimo al prezzo del gas; vanno stabiliti sia un salario minimo sia un salario equo per tutti quei lavoratori giovani e meno giovani che hanno investito anni della propria vita in studio e formazione; e va azzerata l’iva sui beni alimentari primari, sui prodotti per la natalità e sui farmaci di prima necessità. Come sempre ascolterò con la massima serietà ogni voce, affinché nessun diritto venga calpestato e tutti possano sentirsi rappresentati in Parlamento», conclude Adelizzi.

Come nasce l’idea di supportare Impegno Civico?

“Impegno Civico è nato perché quello che una volta era il Movimento 5 Stelle, di cui ho fatto parte fin dalla prima ora, è diventato il partito di Conte, un partito padronale che si è completamente isolato, che non ha più il coraggio di governare e risolvere i problemi dell’Italia, e che strizza l’occhio a Putin che aggredisce l’Ucraina e non agli aggrediti”.

Su questo tema ci sono delle ambiguità anche da parte della coalizione di centrodestra. Cosa vi differenzia?

“Innanzitutto l’idea di Paese che abbiamo. Abbiamo convintamente sostenuto l’agenda Draghi e le misure che hanno dimostrato, con i numeri, di portare il Paese verso una crescita consolidata, la seconda a livello mondiale dopo il Canada, partendo da una situazione di emergenza pandemica peraltro ancora non del tutto superata, oltre che energetica ed economica”.

Impegno Civico come vede la transizione ecologica?

“La sostiene fermamente ma la inserisce in un percorso di pragmatismo che deve necessariamente interessare l’Italia in questa fase così difficile: siamo assolutamente a favore della stessa, ma deve essere sostenibile, graduale, e non “pagata” dalle famiglie e dalle imprese italiane. Non si può pensare di stravolgere completamente un sistema produttivo gettando le famiglie, i lavoratori e le aziende italiane nella difficoltà di non poter sostenere il costo delle bollette, anche perché ciò diventerebbe un motivo per mettere ulteriormente in crisi le imprese stesse, producendo ulteriore disoccupazione, che è quello che assolutamente l’Italia non si può permettere”.

Il suo impegno nel Movimento 5 Stelle si esprimeva comunque nell’ambito di un partito che si poneva in antitesi, almeno in un primo momento, nei confronti delle forze progressiste e in primis del PD. Qualcosa è cambiato nel corso del tempo?

“Si, sia a livello locale che a livello nazionale, già dall’inizio del governo Conte II. L’anno scorso ad Eboli ci sono state le amministrative, e avevamo composto una coalizione di liste insieme al Pd, e ai Democratici e Progressisti, con Damiano Capaccio candidato sindaco; progetto che sarebbe stato vincente ma che è naufragato poco prima della presentazione. Tuttavia, da parte nostra c’è sempre stato l’impegno per costruire una coalizione inclusiva, al di là degli individualismi dei leader delle varie forze politiche. Sono in Impegno Civico proprio per via della nostra tendenza ad essere governisti, quindi anche a coalizzarsi con altre compagini quando ciò è opportuno e necessario. Isolandosi, lo vedremo anche il 26 settembre, non si va da nessuna parte, e molto spesso andare da soli può diventare semplicemente un alibi per non assumersi le responsabilità che la politica richiede. Avevamo in mente un percorso che, se l’esperienza del governo Draghi fosse andata avanti fino a scadenza naturale della legislatura, avrebbe condotto alla formazione di un partito plurale e aperto a numerose esperienze sia di carattere nazionale che territoriale. Purtroppo le cose non sono andate così, riprenderemo questo lavoro subito dopo le elezioni, perché abbiamo dovuto assistere nostro malgrado alla fine anticipata della legislatura a causa dell’irresponsabilità di alcune forze politiche che oggi ci troviamo a sfidare nelle urne. Ai cittadini spetterà la scelta decisiva non solo per i prossimi cinque anni, ma anche e soprattutto per il futuro del Paese e delle prossime generazioni”.

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