Antonio Iennaco, un geometra in palcoscenico

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di Luana Izzo*

Oggi la nostra rubrica gioca in casa e ospita un attore dell’officina teatrale Primomito: Antonio Iennaco.

Geometra nella vita ma anche attore di successo, come nasce la tua passione per la recitazione?

«E’ nata per un caso fortuito: facevo parte di un’associazione costituita fra amici che decise, ben otto anni fa, di mettere in scena durante le festività natalizie uno spettacolo. Fu chiamato allora Antonio Stornaiuolo che già da tempo si interessava di teatro, formazione e regia che ci diresse in una commedia brillante la quale riscosse un notevole successo di pubblico. Doveva essere infatti uno spettacolo per pochi invece fu portato in scena in tutto il territorio salernitano. Insieme a te, Stornaiuolo e pochi altri, decidemmo così di creare una vera e propria officina teatrale ed eccoci qua».

Prima era un gioco, oggi invece cos’è per te il teatro?

«Oggi, il teatro è parte fondamentale della mia vita. Con Primomito abbiamo un centro di pedagogia e formazione teatrale con laboratori che coinvolgono bambini, ragazzi e adulti. E, oltre alla formazione, lavoriamo per mettere in scena ogni anno spettacoli di qualità».

Il genere teatrale che meglio ti rappresenta?

«Indubbiamente la commedia. Ho una dote naturale: mi piace ridere e far ridere gli altri. Mi piace guardare il pubblico, regalargli emozioni, regalare sorrisi».

E per quanto riguarda il drammatico?

«Mi sono cimentato in una pièce teatrale contemporanea, Equanima, scritta e sceneggiata da Primomito. E’ stata dura per me ma sono stato enormemente soddisfatto quando ho visto, ogni volta che si andava in scena, il pubblico alzarsi in piedi, piangere, ringraziarci per le emozioni trasmesse. E’ stato bellissimo».

Uno spettacolo che ti è rimasto nel cuore?

«Tutti. Sono come dei figli. Li vedi nascere, crescere e non morire mai. Uno però che ricordo con grande piacere riguarda una commedia dal titolo “Bello, onesto e illibato cerca vedova ricca scopo patrimonio” di Rosario Ferro, che in una rassegna teatrale a Sarno mi ha regalato il premio come miglior attore protagonista».

Tutti possono recitare, secondo te, o occorre una dote naturale?

«Avere una dote naturale sarebbe una buona base ma in generale io consiglio a tutti di fare teatro non per diventare attori di successo ma per vivere emozioni, accrescere la propria cultura, socializzare. Il teatro diventa uno strumento potente perché in grado allo stesso momento di farti divertire, emozionare ma anche farti crescere, e ve lo dice uno che fino a qualche anno fa si interessava solo a numeri e cantieri, oggi leggo testi di letteratura, copioni, partecipo a laboratori di formazione e quasi non ci credo».

*Officina teatrale Primomito

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