M5S: Verso la guida Conte, tra frizioni e speranze

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di Piergiorgio la Guardia

Proseguono le frizioni in casa 5 stelle, che con il governo Draghi sta completando la sua metamorfosi. Per uscire dall’impasse la scorsa domenica Luigi Di Maio, Roberto Fico, Paola Taverna, i capigruppo Crippa e Licheri, con la supervisione direttrice del garante Beppe Grillo, si sono riuniti all’Hotel Forum di Roma, luogo delle trasferte di Beppe Grillo dopo continui rinvii sulla decisione del luogo di incontro in seguito a fughe di notizie, con Giuseppe Conte per chiedere all’ormai ex presidente del CDM di prendere le redini di una barca che affonda sempre di più, tra correnti interne ed esterne. È stato prospettato un ruolo ad hoc per Giuseppe Conte, che però ha chiesto dei giorni di riflessione prima di poter accogliere la proposta. In sostanza Giuseppe Conte ha chiesto di avere l’ultima parola su molte decisioni e pare anche di sconquassare diversi equilibri consolidati all’interno dell’ormai partito. Tra i quali rientra Rousseau, sulla quale la votazione degli ultimi Stati Generali Grillo ha deliberato di renderlo un fornitore con un contratto di servizio esterno. Infatti Davide Casaleggio, proprio per sancire la spaccatura con i vertici grillini, non ha preso parte all’incontro all’hotel Forum.

La decisione di affidare la guida a Conte è in ogni caso stata accolta con una sonora standing ovation e con post commemorativi, ma non mancano le voci critiche di chi ricorda che le votazioni sugli Stati Generali hanno dato il via libera alla guida collegiale. Tuttavia il grande entusiasmo delle ultime ore filtra anche in base ad un sondaggio che darebbe il M5S con guida Conte primo partito appaiato alla Lega al 22%, con una flessione di qualche punto del Pd, al cui interno per la segreteria avanza sempre più forte il governatore emiliano Stefano Bonaccini.

C’è anche chi all’interno del M5S, soprattutto quelli che mantengono ancora un filo con Di Battista ed in passato si sono sempre barcamenati tra Di Maio e Di Battista, che spera che la guida Conte possa far riavvicinare Di Battista al M5S. Il quale però ha già fatto sapere che solamente a settembre deciderà da che parte stare.

Nel frattempo però tra i dissidenti inizia a prendere piedi la componente Alternativa C’è, fatta di diversi esponenti vicini ad Alessandro Di Battista, che nelle ultime ore si sta interfacciando con l’Europa per avviare una fase costituente e costruire una opposizione da sinistra a Draghi. Cosa di cui si parla sempre più di frequente, cioè di valutare al di fuori del perimetro Pd-M5S-Leu di cercare una sinistra autenticamente Anti-Draghi. Con Mattia Crucioli che in data odierna sta presentando la componente al Senato.

Qualcosa bolle in pentola.

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