Ma basta terrorismo. Così si uccide l’economia e non solo

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«Signori, si chiude», a distanza di due anni ancora non si è compreso quanto possa far male questa minaccia sventolata dai governanti. De Luca ormai da settimane butta le mani avanti: «Se i dati proseguono in questa direzione, ad agosto si chiude». Annunci che pesano come un macigno per le attività produttive e non solo. A partire dai negozi di abbigliamento, fino alle attività ricettive e per quanti si sono rimessi in cammino dopo mesi di lockdown e dopo aver tenuto abbassato le serrande al costo di qualche misero ristoro. Che la campagna vaccinale debba andare avanti è qualcosa di scontato quanto il sole che sorge ogni giorno. Che debba andare avanti senza indecisioni, mix vaccinali o studi su seconda, terza o dodicesima dose, è la giusta via per evitare anche i devastanti annunci del venerdì. Probabilmente per chi ha oggi la barra del potere, rafforzata da un sistema emergenziale fatto di dpcm, ordinanze e così via, potrebbe calarsi nella realtà girando per qualche negozio.

Da quello che raccogliamo noi, da qualche giorno il clima di incertezza blocca nuovamente gli acquisti. Soprattutto quelli legati alle cerimonie che con lentezza stavano muovendo i primi passi. Bloccati poi dal ritrovato clima di terrore che nelle ultime ore va delineandosi. Si immagini solo un momento di dover organizzare un matrimonio, o semplicemente un compleanno. Si immagini per un ristoratore o per un negozio di abbagliamento, o per un fiorista di dover fare provviste per organizzare il lavoro. Ecco basterebbe questo per far desistere qualcuno dall’ ‘annuncite’ a favore di atti concreti e di scelte politiche che evitino un nuovo disastro. D’altronde come si immagina di cambiare zone, colori o di chiudere, se solo qualche giorno fa abbiamo assistito al delirio dei festeggiamenti, compreso innanzi al Quirinale?

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