Salerno, la protesta di Lia: “Riapro per mangiare e pagare le utenze”

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di Pasquale Petrosino

“Decido di riaprire perché devo mangiare e pagare le utenze”. Con questa espressione ci accoglie, Lia De Blasio, proprietaria di un negozio di abbigliamento donna sito in via Mercanti, nel cuore del centro storico a Salerno, che ha deciso di riaprire le serrande della propria attività, nonostante la zona rossa. All’entrata, sul tavolo del negozio, troviamo tanti avvisi di pagamento che ha deciso di “esporre” e presentare alle eventuali autorità che potrebbero contestarne l’apertura. «A differenza di molti, qui, io non ho fatto carte false per cambiare il mio codice Ateco – spiega – Non ho mischiato a ciò che vendo da oltre 20 anni articoli che nulla hanno a che vedere con la mia attività! Avrei potuto farlo! Basta guardarsi intorno e notare come in questi giorni molte attività hanno esposto in vetrina articoli che non sono riconducibili alla propria attività, o almeno non lo sono mai stati fino a qualche giorno fa». Non si vede la speranza e non la si percepisce. Per troppo tempo, in un gioco al massacro, le attività sono state sottoposte ad incomprensibili e coercitive chiusure, che hanno messo in ginocchio milioni di famiglie. Perché ricordiamoci che dietro un numero di Partita Iva si celano famiglie, uomini e donne che si realizzano attraverso il sudore del proprio lavoro. «Decido di aprire perché devo vivere», è il grido disperato di chi vede i sacrifici di una vita dissolversi dietro l’incompetenza di chi dovrebbe fare ma non fa. «Ho investito e mi sono adeguata a tutti i protocolli sanitari previsti. Siamo dotati di termoscanner, abbiamo sanificato e abbiamo tutti i dispositivi necessari per la vendita in sicurezza. Ora basta, non possiamo più attendere».

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