Teatro Verdi, tra bandi introvabili e fondi. Virtuoso: “Serve più trasparenza”

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Il candidato del M5S: “Nel 2018 presentato un dossier in Procura. A distanza di anni la situazione non è cambiata e l’attività artistico-culturale del Verdi si muove sempre a vantaggio di quei pochi eletti da Oren e dai suoi (troppo pochi) collaboratori”

Circa 4 milioni di euro per ogni stagione lirica e (soltanto) 400 mila euro incassati dal botteghino che, pur sommati ai contributi pubblici di Regione e Ministero e a quelli privati della cassa risparmio salernitana, costringono il Comune di Salerno ad accusare, ogni anno, una perdita di circa 2 milioni di euro. È dal 2007 che la direzione artistica del Teatro Verdi di Salerno è accentrata nelle mani di Daniel Oren, senza la minima supervisione da parte dell’amministrazione comunale. “Il Direttore Artistico Daniel Oren – ha spiegato Francesco Virtuoso, che da anni si occupa della vicenda – oltre a guadagnare 240 mila euro annui per la direzione artistica del teatro, si auto-assegna anche la direzione sinfonica di qualche opera, raggiungendo un guadagno medio annuale di oltre 300 mila euro”. Ora, è sufficiente inoltrarsi per qualche minuto sul sito del Teatro Verdi per rendersi conto che non c’è traccia di bandi e graduatorie relative all’assunzione di artisti e addetti ai lavori. Ciò significa che le assunzioni non avvengono tramite concorsi, ma le decisioni – arbitrarie e univoche – sono accentrate nelle mani del Direttore Artistico Oren. In più, è ben noto ormai che di artisti e addetti ai lavori salernitani durante le varie stagioni del Teatro Verdi degli ultimi anni ce ne sono ben pochi e (quasi) tutti gli strumentisti sono docenti che, partecipando agli spettacoli lirici del Verdi, non fanno altro che rimpolpare stipendi che già percepiscono. “Il Teatro Verdi e la comunità – continua Virtuoso – si ritrovano impoveriti alla fine di ogni stagione. Basti pensare che il costo medio per ogni rappresentazione è di 700 mila euro, tra scenografie, costumi, trucco e manovalanza, ma questi soldi non procurano alcun ritorno in termini di cultura, formazione, lavoro ai giovani e ai meno giovani salernitani e, ovviamente, nemmeno sotto il profilo economico”. Insomma, una gestione oligarchica che sta trasformando il Teatro Verdi – una potenziale eccellenza culturale salernitana – in un’opera fallimentare per la comunità funzionale all’arricchimento di pochi prescelti. Già nel 2018, Virtuoso aveva depositato in Procura un dossier – che sarebbe arrivato anche all’Anac e alla Corte dei Conti – nel quale si denunciava la mancanza di trasparenza nella gestione del Teatro Verdi e tutta una serie di incongruenze amministrative. All’epoca, sotto i riflettori ci erano finite oltre 300 documenti dai quali emergeva che la gestione finanziaria fosse fallimentare – oltre che senza controllo alcuno da parte dell’amministrazione – perché priva di un rapporto positivo tra costi e benefici. Nei documenti riportati nel dossier – già tre anni fa – ad essere citati erano sempre gli stessi nomi. A distanza di anni la situazione non è cambiata e l’attività artistico-culturale del Verdi si muove sempre a vantaggio di quei pochi eletti da Oren e dai suoi (troppo pochi) collaboratori. L’idea che Francesco Virtuoso, candidato al consiglio comunale con il MoVimento 5 Stelle, sta portando avanti da tempo è ispirata alla maggior parte dei teatri italiani: la creazione di una Fondazione del Teatro Verdi che renda possibile coinvolgere cittadini, artisti e lavoratori salernitani e renda tutto il processo di gestione più trasparente. “L’idea della Fondazione – ha spiegato Virtuoso – mi viene pensando ai teatri di Bologna e Milano ad esempio, ma questo accade in tantissime altre città. In questo modo sarebbe possibile creare, coinvolgendo anche esperti e artisti internazionali, una produzione tutta salernitana di spettacoli da esportare sul territorio nazionale ed europeo. Inoltre, si potrebbe coinvolgere le scuole, gli artigiani e gli esperti salernitani per una crescita anche formativa del tessuto artistico locale. Tutto questo in totale trasparenza della gestione economico-finanziaria”. Infatti, annualmente la Fondazione riferirebbe al consiglio comunale i risultati di gestione dell’ente per evitare perdite ingenti come quelle degli ultimi quindici anni. Riportare il Teatro Verdi al centro della sua comunità, dunque, e creare valore attorno ad esso. L’attuazione di questo progetto consentirebbe la creazione di molti posti di lavoro, non solo nell’ambito artistico ma anche in quello della manovalanza e il coinvolgimento pieno e attivo dei cittadini salernitani.

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