Tre anni senza Bordin. Ha nutrito la Democrazia col Pane del Dubbio e ci ha reso migliori

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di Enrico Marotta

Se penso a un grande maestro di giornalismo non posso non pensare a Massimo Bordin, oggi sono 3 anni dalla morte. Massimo ha nutrito la Democrazia col Pane del Dubbio e ci ha reso migliori, tutti, nessuno escluso. Lo ha fatto sempre, continuamente senza un attimo di sosta attraverso Radio Radicale e ovunque si è espresso. È stato per 40 anni la spina nel fianco di sistemi spartitocratici e antidemocratici dentro e fuori il nostro Paese. Quella sua voce roca entrava Dentro i Palazzi del potere e ne apriva porte e finestre per farci vedere con le parole chi e cosa ci fosse dentro, le sgualciture, le zone d’ombra. “Stampa e Regime” non è stata soltanto una rubrica radiofonica ben ideata ma il metronomo e il compasso dei tempi e dei valori che alla maniera di Massimo erano esaltazione coraggiosa del Dubbio e della Critica, mai fine a se stessa ma resa al radioascoltatore/cittadino con passione vera, da giornalista libero. Ci manca uno come Massimo Bordin, manca soprattutto a chi vuole conoscere per deliberare, a chi ha fame di verità, a chi crede che il giornalismo sia un Baluardo forte in difesa della democrazia che se è partecipata può dirsi davvero tale. Massimo Bordin manca a chi vede nel giornalismo uno strumento che cerca di (uso una espressione a me cara!) “Allargare il perimetro della partecipazione” !

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