Attilio Pierro: “Non possiamo abdicare a De Luca ed al suo cerchio magico”

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Quello che abbraccia il territorio che va da Eboli a Sapri è un collegio vastissimo, espressione piena delle contraddizioni e delle difficoltà che vive la provincia di Salerno. Quasi una regione a sè, che sconta decenni di cattiva amministrazione e marginalizzazione nell’agenda politica. Ed è proprio in questa realtà che si darà vita ad uno degli scontri più intensi, politicamente parlando, del grande puzzle delle politiche del 2022. Deluchismo contro antideluchismo, Pd e centrodestra si contrapporranno nelle loro massime espressioni, con un terzo Polo (“orfano” della potente candidatura di Tommaso Pellegrino) che ha scelto, invece, di affidare ad Elvira Serra l’onere e l’onore di rivendicare la propria proposta all’uninominale per la Camera dei Deputati. A sfidare Luca Cascone, consigliere regionale, che pure può contare su un’importante ramificazione territoriale anche nell’area sud della Provincia, nonostante sia originario dell’Agro, ci sarà Attilio Pierro, consigliere regionale della Lega. Originario di Roccagloriosa, ha visto, negli ultimi anni, un’incessante crescita del suo consenso che è andata di pari passo con quella del partito guidato da Matteo Salvini, che nel salernitano ha scelto, progressivamente, di ampliare il suo elettorato di riferimento, “sfidando” la sinistra sul suo “core business”: la politica territoriale. La proposta di Pierro sarà improntata, in ogni caso, alla sfida alla compagine deluchiana. “È il momento – commenta – di dar voce a chi è rimasto fuori dai giochi”.

Consigliere Pierro, la sua candidatura avviene in un collegio complesso e variegato su tanti aspetti, innanzitutto geograficamente. Lei, che è già stato premiato alle scorse elezioni regionali da quest’area in particolare, cosa prova nell’iniziare questa sfida?     

“La mia sfida non inizia certo oggi. Sono anni che lavoro sul territorio e per il territorio. È sempre una grande emozione potersi battere e dare il contributo per la propria gente. È veramente un territorio complesso, ricco ed eterogeneo. Proprio per questo non possiamo abdicare alla dinastia politica dei De Luca ed al suo cerchio magico. Ci sono tanti amministratori che hanno avuto problemi a tutti livelli perché le idee politiche non coincidono con le volontà del governatore. È giunto il momento di dare voce a chi è stato messo fuori dai giochi”.

Il successo e la partecipazione nel giorno della presenza di Matteo Salvini a Capitello hanno sfatato vecchi miti, secondo i quali la Lega sarebbe ancora un’espressione esclusiva del Nord, è così?     

“La Lega è un partito tradizionalmente legato ai propri territori che per anni sono stati concentrati tutti in alcune zone del paese. Grazie a Matteo Salvini, alla sua empatia e leadership, oggi la Lega è un partito nazionale che tutela, valorizza e corre in tutte le province italiane. In Campania, alle politiche del 2018, abbiamo espresso tre parlamentari, due alla Camera e uno al Senato, nelle scorse europee due europarlamentari, alle regionali del 2020 tre consiglieri (oltre a Pierro, anche Nappi e Zinzi, ndr). In provincia di Salerno possiamo contare, inoltre, sul gruppo di amministratori locali più folto del Mezzogiorno. Oggi abbiamo numerosi consiglieri anche in regioni del profondo Sud, come in Calabria. E a questa rappresentanza così abbondante corrisponde anche una grande fattività dei membri della nostra squadra. In Regione Campania siamo, infatti, il gruppo che ha il record di presenze e interrogazioni”.

Il Parco del Cilento ha conosciuto, negli ultimi anni, un crescente sviluppo ambientale e turistico: eppure, tutto questo sembra non bastare sotto tanti profili. Cosa manca a questa zona?

“I sevizi sono migliorati tanto grazie agli amministratori del territorio. I limitati collegamenti tra le varie aree della vasta provincia, purtroppo, sono un motivo di penalizzazione per la stessa. La Regione Campania, e i governi nazionali di sinistra che si sono susseguiti non hanno saputo incidere come avrebbero dovuto e potuto. Con il PNRR non mancheranno senz’altro nuove opportunità, ma vanno colte al meglio. La qualità della spesa pubblica è la nostra vera scommessa. In altre zone del Paese sono evidentemente più bravi a impiegare le risorse che vengono loro convogliate”.

E, da parlamentare neoeletto, cosa attuerebbe concretamente per lo sviluppo della zona a Sud di Salerno?   

“Le mie priorità riguardano sicurezza, turismo, valorizzazione delle aree interne e, più in generale, lo sviluppo delle imprese del territorio. Su questo punto il mio impegno proseguirà anche in parlamento.
Attenzione al territorio significa, però, anche puntare sul turismo, migliorare la nostra offerta turistica. La valorizzazione delle nostre eccellenze passa anche e soprattutto attraverso l’agricoltura: dobbiamo riuscire a migliorare la nostra offerta anche nell’ambito della ristorazione del territorio, e più in generale della filiera enogastronomica, mettendo le strutture ricettive in condizione di mettere a punto e offrire un menù a chilometro zero che possa esprimere al meglio le eccellenze della parte meridionale della nostra provincia”.

Altra nota dolente riguarda, indubbiamente, la sanità.

“È una problematica, quest’ultima, che riguarda l’intero collegio”.

Cosa ha sbagliato la Regione Campania in questi ultimi anni e, soprattutto, quali sono le azioni necessarie da intraprendere su questo fronte?

“Non ho mai lesinato nulla davanti ad una  gestione delle nostre ASL a dir poco discutibile. Non può essere messo da parte un approccio sanitario a vantaggio di uno ragionieristico della sanità. Non smetteremo mai di ripeterlo. Occorre cominciare ad intervenire anche su quest’ aspetto”.

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